Il segnatempo per signora si veste di classe sopraffina

Oro beige, nero, ponti circolari e «scheletratura»: i codici dell'alta orologeria della Casa parigina

Fabrizio Rinversi

L'incontro vero e proprio tra Chanel e l'alta orologeria è cominciato ufficialmente nel 2016, anno in cui è stato ultimato e lanciato il Calibro 1, meccanico manuale, dopo cinque anni di ricerca e sviluppo. Tutto è avvenuto nello Chanel Watch Creation Studio di La Chaux-de-Fonds, avviato nel 2011 all'interno degli atelier di proprietà di G&F Châtelain, grazie al genio tecnico di Romain Gauthier. Il risultato è stato il Monsieur de Chanel, con impostazione regolatore, ore saltanti istantanee (omaggio all'amore per la numerologia di Coco), piccoli secondi e minuti retrogradi collocati su di un arco di 240°. Una complicazione nella complicazione, poiché l'ampiezza superiore alla semicirconferenza impone un controllo dell'energia accumulata dalla sfera dei minuti, al momento del salto retrogrado, decisamente elevato, causa rischio di rotture: Chanel ha, quindi, studiato un particolare dispositivo di «rallentamento» della lancetta. L'identificabilità assoluta di questo modello, poi, passa anche, all'interno di una cassa da 40 mm, per la costruzione dei ponti, circolari e scheletrati, intersecati tra loro, allo scopo di enfatizzare la visione del treno degli ingranaggi, dallo scappamento ai due bariletti in serie (a garanzia di 3 giorni di riserva di carica). Tale esemplare, quest'anno è stato oggetto di una rivisitazione in oro beige (il colore dell'oro esclusivo della Casa) e bianco (con 46 diamanti taglio baguette), con quadrante smaltato nero «Grand Feu», dove fa bella mostra di sé la miniatura di un leone segno zodiacale di Mademoiselle e simbolo dei movimenti Chanel realizzati in-house -, in luogo dei piccoli secondi e il cui effetto, ça va sans dire, nero è ottenuto attraverso un processo di ossidazione. D'altronde, Gabrielle usava dire: «Quando troverò un colore più scuro del nero, lo indosserò».

Detta cromia risulta essere protagonista anche del terzo movimento di manifattura della Maison, presentato sempre nel 2018, il Calibro 3, proposto su cassa BoyFriend scheletrata, dunque riservato alle signore (come il Première Camelia Skeleton, dotato del Calibro 2): la cassa BoyFriend, infatti, rappresenta l'evoluzione del Première, più grande e totalmente re-stilizzata nelle geometrie. Ai ponti circolari «total black» (in ottone, anneriti mediante trattamento ADLC), però, in questo modello, realizzato in oro beige, con o senza diamanti sulla lunetta, fa da contrappunto il profilo del rehaut e l'interno del contatore dei piccoli secondi al 6, nella stessa tonalità dell'oro: un risultato delicato e complesso, ottenuto attraverso un processo galvanico. In sostanza, si tratta di un meccanismo manuale, espressivo di ore, minuti e piccoli secondi, la cui struttura «ruota» intorno al ponte circolare centrale (a riprendere il design evidenziato nel Calibro 1): 3 anni di sviluppo, 21 rubini, 28.

800 alternanze/ora bilanciere ad inerzia variabile e 55 ore di riserva di carica. Il colpo d'occhio offerto dall'orologio, dagli otto lati della cassa, progressivamente «degradanti» nei tratti curvilinei di ponti e platina, è esemplare: puro stile Chanel.

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