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Il segreto di Rizzoli: le parole al posto del fischietto

da Torino

Nicola Rizzoli da Mirandola, provincia di Bologna. Nato il 5 ottobre 1971, segno zodiacale: bilancia. Equilibrato per definizione, quindi. È toccato a lui, coadiuvato dagli assistenti Pirondini e Maggiani, arbitrare il derby della Mole, una manciata di giorni dopo le tempeste di Reggio Calabria con quel che ne è seguito. Prima di ieri, tre precedenti con la Juve: 1 vittoria, 2 pareggi e 0 sconfitte. Ultima apparizione: Fiorentina-Juve, 7 ottobre 2007, gol con Trezeguet in fuorigioco e rigore, dubbio secondo alcuni, per i viola. Con il Toro, sette comparsate: 0 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. L’ultima volta, Torino-Lazio del 27 gennaio 2008, espulsi Barone da una parte e Bianchi dall’altra.
Il primo fallo fischiato va a punire Iaquinta, appoggiatosi irregolarmente in mezzo all’area granata. Il secondo Molinaro, reo di un’entrata cattivella su Diana a metà campo: nessun giallo, solo qualche parola ben spesa. Niente isterismi, please. E solo braccia allargate quando, al 6’, Nedved cade nell’area avversaria dopo un contrasto appena accennato con Comotto: niente fallo e nessuna simulazione. Avanti così, anche se poi viene persa la mezza reazione del ceco. Su quest’ultimo affonda il contrasto Pisano: Rizzoli sceglie ancora il dialogo. State buoni, se potete. Gli animi non si accendono quasi mai. Bravi anche i giocatori, duri ma fondamentalmente corretti. E bravi pure gli assistenti: che non sbagliano quasi nulla e non sbandierano a vanvera. Rizzoli lascia giocare anche quando Camoranesi, appena dopo la mezz’ora, prende tanta palla e un po’d i Barone in uno di quegli interventi all’inglese che in Italia non siamo abituati a vedere: i protagonisti accettano di buon grado, il pubblico anche. Recoba si guadagna una punizione dal limite dell’area: distanza della barriera rispettata, il che non evita al Chino di fare una figura tutto sommato un po’ barbina. Il primo tempo va così in archivio senza squilli da parte di nessuno.
Il primo giallo arriva dopo una decina di minuti della ripresa: Rosina scappa, Sissoko si aiuta con un braccio nella rimonta e l’arbitro non può fare a meno di estrarre il cartellino, che per la cronaca è anche il primo a carico del maliano da quando è arrivato in Italia. Tocca poi a Recoba essere sanzionato: giusto anche questo, visto che Camoranesi se ne stava andando. E il tris dei gialli azzeccati arriva a ruota: Palladino simula e non dice «beh» quando capisce di non averla fatta franca. Lo stesso Palladino si vede annullato un gol per fuorigioco appena passato il quarto d’ora: bravo ancora Pirondini ad alzare per tempo la bandierina. La prima mezza rissa è datata 70’, protagonisti Nocerino e Pisano: giallo anche per loro. La ripresa è più sanguigna e difficile da tenere in pugno: con Dellafiore sono sei gli ammoniti in mezzora, tutti in maniera ineccepibile. Alla fine, pari e patta e a sorpresa un espulso: Nedved che tira i capelli a Comotto davanti all’arbitro. Rosso meritato.

E, per Rizzoli, sufficienza piena.

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