Cronaca locale

Sei donne violentate in tre giorni

Due donne aggredite da un maniaco, in due diversi momenti, nel mezzanino della metropolitana. Due italiane di 24 e 32 anni. Palpeggiate da un immigrato nella centralissima fermata Sant’Ambrogio, alle 23 e 30 di venerdì sera. Continua l’impressionante serie di stupri, aggressioni, molestie. In zone diverse, in diverse ore del giorno e delle notte. Ora sono sei le vittime, in soli tre giorni. Difficile, ormai, parlare di coincidenze. E con l’incubo collettivo della violenza sessuale torna l’allarme sicurezza e con esso la polemica politica.
Lo scontro è aperto. La premessa è che l’amministrazione comunale ha compiuto scelte precise. Secondo la sinistra l’ha fatto per superare quella che definisce la logica «securitaria». Ha detto no alle pattuglie miste esercito-forze dell’ordine, ha smantellato il Nucleo operativo dei vigili. Per il Pdl ha ridotto gli strumenti a tutela della sicurezza: «Sulle linee del metrò - ricorda l’ex vicesindaco Riccardo De Corato - la giunta Moratti aveva istituito dei controlli dalle 22 sino alla fine delle corse dei nuclei di poliziotti in pensione in contatto con la centrale operativa dei vigili e dei City Angels. Questi controlli sono stati disattivati dal luglio dello scorso anno». «Vorremmo sapere da Pisapia e Granelli - chiede quello che fino a un anno fa era delegato alla Sicurezza - dove sono i vigili del Nucleo tutela trasporto pubblico che il centrosinistra dichiara in funzione» mentre «da quando governa il centrosinistra si dedicano, quando va bene e sono in attività, solo al contrasto della vendita della merce contraffatta» e non più anche della «criminalità predatoria».
Il molestatore di Sant’Ambrogio è un cingalese di 37 anni. Regolare sul territorio italiano, ha detto di essere sposato e di lavorare come domestico. Intorno alle 23 e 30 ha cominciato ad aggirarsi nella stazione fino a quanto ha visto la prima ragazza, 24 anni. L’ha avvicinata e strattonata. Lei si è divincolata rifugiandosi in un gabbiotto per le foto-tessere. Quando è uscita il cingalese l’ha aggredita palpeggiandola. La ragazza è scappata in direzione del mezzanino dove si trova il personale Atm. Proprio mentre spiegava quel che le era accaduto ha visto l’uomo che importunava un’altra donna, la trentaduenne, che cercava di salire sulle scale di un’uscita inseguita di spalle dal cingalese. Trattenuto da un addetto dell’Atm, è stato consegnato agli agenti di una volante che l’hanno arrestato per violenza sessuale.
L’aggressione del metrò segue altri quattro episodi, che hanno suscitato scalpore e timori. Il più grave a Villa Litta, dove una mamma, dopo aver accompagnato a scuola i figli, è stata stuprata da un uomo tuttora ricercato.
Poche ore dopo è toccato a una 25enne, bersaglio di un nuovo tentato stupro a pochi passi dalla stazione di Lambrate. Il giorno dopo al Giambellino, un uomo è entrato in casa di una 66enne e dopo averla rapinata ha cercato di abusare di lei. In zona Gorla, infine, i carabinieri hanno arrestato un 27enne senegalese accusato di aver violentato un’amica camerunense di 24 anni.
Ma per Palazzo Marino le critiche sulla sicurezza sono strumentali: «È vergognoso - secondo l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - che ci sia chi, di fronte a così gravi episodi di violenza, specula sulla pelle delle donne, parlando di emergenza a Milano mente si tratta evidentemente di un problema nazionale sottovalutato da tempo». «Chi lo fa - secondo lei - si rende responsabile di altra violenza».

E per il Pd Gabriele Ghezzi De Corato fa solo una «vergognosa speculazione politica» di fatti di cronaca».

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