In sei ore la pioggia di un mese, Nord in allerta

In Piemonte mai caduta tanta acqua in trent’anni. La perturbazione si sposta verso Lombardia e Veneto e in Val d’Aosta è allarme. I climatologi: «Estate variabile, pausa nell’emergenza siccità»

In Val Pellice sono caduti 127 millimetri di pioggia in sei ore. E sono 250 i millimetri che hanno affogato l’intera regione negli ultimi cinque giorni, contro una media che per l’intero mese di maggio in Piemonte non supera i 150 da almeno trent’anni. I meteorologi della Protezione civile, gli stessi che l’anno scorso erano costretti a diramare continui bollettini su laghi e fiumi in secca, parlano di record storico. E si preparano a fare i conti con un’estate nel segno del tempo variabile, un’altalena di caldo e fresco che significa pioggia.
Su ciò che aspetta il Piemonte nei prossimi giorni, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, è decisamente pessimista: «Siamo solo all’inizio della perturbazione, abbiamo una situazione difficile in via di peggioramento e non si possono escludere situazioni complicate visto che non possiamo prevedere dove cadranno le frane». C’è pure il rischio esondazione che dovrebbe riguardare il Po a monte di Torino. Dichiarazioni allarmate. Ma tutte al condizionale. Già, perché sul tempo ci possono essere previsioni più o meno azzeccate poi è il padreterno a dire l’ultima parola.
Intanto piove, tanto e incessantemente. Ma la pioggia a catinelle non è solo un affare piemontese. Prendiamo il Lazio. Questo maggio ha piovuto il doppio degli anni scorsi e una piena dell’Aniene così eccezionale è un evento che ricordano solo gli ultracentenari.
E per i laghi vale lo stesso discorso dei fiumi. È di queste ore la preoccupante situazione del Maggiore che ha superato i livelli massimi consentiti e in qualche sponda ha già esondato. Le piogge, che dal Piemonte si sposteranno in Lombardia, peggioreranno la situazione anche sull’Iseo, sul lago di Como e su quello di Garda. Ovunque si stanno sfiorando i livelli massimi. Ma non è solo l’acqua a conquistarsi primati da record. La copertura nevosa di quest’anno è stata il doppio dell’anno scorso su tutto l’arco alpino: circa 15 mila chilometri quadrati contro gli 8000 dell’anno scorso. E mentre in Val d’Aosta il livello d’allarme sale da «allerta» a «elevata criticità», la perturbazione sembra destinata a spostarsi lungo l’arco alpino. Oltre alla Lombardia, per le prossime ore anche il Veneto attende temporali violenti.
E i climatologi che l’anno scorso parlavano di emergenza siccità ora concedono, tanto per non essere smentiti a breve, una moratoria sui cambiamenti climatici: per un decennio ci sarà un’inversione di tendenza e poi riprenderà il riscaldamento globale. «I cambiamenti climatici e quelli stagionali sono elementi scollegati», spiega l’ingegner Paola Pagliara, della Protezione civile. «Il fatto che l’anno scorso ci sia una stagione siccitosa, rientra in un’anomalia stagionale normale. Quest’anno su quel fronte non ci sono problemi, abbiamo tutti laghi alpini pieni».


Non c’è da aspettarsi il gran caldo, dice l’esperta: «Sarà un’estate molto variabile, che vuol dire pioggia e sole. I periodi con temperature elevate sopra la media di 4-5 gradi si concentreranno a fine giugno e fine luglio e non dureranno per più di qualche giorno».

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