«Sono contento di venire a salutare Semioli, che era tanto atteso. Però nel calcio è normale dover aspettare un po', soprattutto se si tratta di un ottimo giocatore». Il presidente Riccardo Garrone è salito al Mugnaini per abbracciare il nuovo acquisto della Samp. Che, tra l'altro, arriva con alone di scaramanzia: «Nel calcio bisogna essere un po' scaramantici - ha aggiunto il patron blucerchiato - e i precedenti acquisti fatti dalla Fiorentina sono andati molto bene, quindi sono più che fiducioso». Insomma, dopo Maggio e Pazzini, Garrone spera nel proverbio «Non c'è due senza tre».
Semioli è felice: «Sono molto emozionato - ha detto il centrocampista - per me questo è un giorno molto importante, sono contento di essere in questa società e non vedo l'ora di cominciare. E' stata una trattativa lunga ma il mio intento era quello di venire qui a tutti i costi, e finalmente siamo riusciti a trovare una soluzione».
Figlio di un operaio e di una casalinga, napoletani trapiantati a Cirié, nel Canavese, Semioli, tifoso del Toro, approda proprio in maglia granata nel 2001. Metà torinista e metà interista, va a farsi le ossa in B con la Salernitana. Va a Terni e a Vicenza, poi è la volta del Chievo Verona dei miracoli. Infine la consacrazione, proprio con Del Neri: a fine 2003/04 sono 31 le presenze e 2 le reti. Dopo l'addio del tecnico nulla cambia: 70 presenze e 6 reti in due campionati contribuiscono ad una salvezza (2005) e ad un settimo posto (2006), che con le sentenze di Calciopoli diventa Champions League. Il c.t. Lippi lo convoca come riserva nei test pre-Germania 2006 mentre il suo successore, Roberto Donadoni, lo fa esordire con la Croazia e gli dà fiducia contro Francia e Sudafrica. In maglia viola non va altrettanto bene, visto che prima è chiuso da Santana e poi dal modulo di Prandelli che non lo favorisce. Così Del Neri, che aveva chiesto Semioli a gran voce (tanto da rinunciare ad un difensore), ora è stato accontentato. E la spesa non è stata nemmeno modesta visto che la Sampdoria ha investito per il suo cartellino 5 milioni. Lui però promette subito un gol nel derby: «Ho già parlato con Giampaolo Pazzini e mi ha raccontato tutto, della rivalità, della storia. Mi ha detto che il derby è una partita emozionante, che soltanto vivendola riesci a capire le emozioni che dà. Un gol? Magari ad Amelia d'altronde ho già segnato, deve stare attento
».
Soddisfatto anche l'amministratore delegato Beppe Marotta che già a maggio aveva intavolato la trattativa con la Fiorentina per Semioli e Dainelli: «Per noi è stata un'operazione molto difficile, impegnativa anche dal punto di vista economico». Per Semioli un contratto di quattro anni: «Sappiamo cosa può dare, dal punto di vista anche agonistico, e sappiamo che in questo periodo, potrà rispondere alle richieste dell'allenatore».
Poi il campo. Semioli è stato subito provato da Del Neri che sta meditando di schierarlo fin dall'inizio nel match di domenica sera contro il Catania, complice anche la squalifica di Mannini; ieri il centrocampista nell'amichevole contro il Bogliasco è stato schierato nel secondo tempo, mentre nel primo tempo il tecnico ha provato una formazione mista. Il giocatore però dice di essere a disposizione per il match di domenica sera: «Io sarei già pronto per il Catania.
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