É sempre colpa di Galliani se l'Inter è multata perchè entra in campo in ritardo?

Tra i provvedimenti adottati dal giudice sportivo dopo il derby, c'è anche una multa per ritardato ingresso in campo della squadra neroazzurra. E A leggere il dispositivo del dottor Tosel si tratta di una antipatica abitudine sanzionata in altre circostanze

Il sito dell'Inter l'ha presa con evidente disappunto. Ha cominciato la notizia del giorno così: «Il martedì dei giudizi è servito». Come dire: è partita la rappresaglia. E in effetti, a leggere il resoconto puntuale del giudice sportivo, sembrerebbe quasi un accanimento nei confronti del club neroazzurro. Perchè i provvedimenti adottati relativi al derby di Milano (senza parlare dei deferimenti della procura a tecnico e Paolillo), sono complessivamente sei e tutti a carico degli interisti. Squalifiche a Sneijder e Lucio, squalifica del preparatore dei portieri, ammonizione per Materazzi e la sua "carnevalata", più due ammende alla società. La prima è di quelle ordinarie: 7 mila euro per la solita serie di bengala accesi e petardi esplosi durante il derby alla faccia dei famosi tornelli e controlli che dovrebbero essere rigorosi. Lo sono ma solo con i poveri cristi che magari vogliono portare dentro lo stadio una bottiglia di acqua minerale senza gas.
É curiosa invece la motivazione della seconda ammenda inflitta all'Inter. Costa molto meno, 2.500 euro ed è rifilata "a titolo di responsabilità oggettiva per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio del secondo tempo di circa due minuti". Per tradurre: il secondo tempo è iniziato in ritardo rispetto alla "chiama" dell'arbitro perchè gli interisti sono rimasti altri due minuti dentro, al calduccio e ad ascoltare le raccomandazioni di Mourinho, ospite interessato il presidente Massimo Moratti. La chiosa del giudice sportivo, l'avvocato Gianpaolo Tosel, è quella illuminante: recidiva specifica reiterata. Cosa vuol dire? Semplicissimo: che l'Inter ha l'abitudine di presentarsi in campo in ritardo. Insomma si riprende a giocare quando sono comodi lor signori.


Ora la domanda, da rivolgere all'ad Paolillo, è la seguente: è anche questa una conseguenza dei loschi traffici di quel cattivone di Adriano Galliani, votato a presidente della serie A dalla stessa società neroazzurra? Oppure si tratta, nella migliore delle ipotesi,di idiosincrasia a rispettare le piccole regole calcistiche, come avviene anche per i componenti della panchina neroazzurra?

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