Le sentenze di morte nella «città dei diritti»

Le sentenze di morte nella «città dei diritti»

(...) Infine, perché la realizzazione della scritta ha certamente richiesto tempo, è stata preparata con cura anche nella calligrafia. E nessuno ha segnalato quanto stava avvenendo in via De Toni, sui muri della facoltà di Medicina. L’ennesimo, grave episodio di squadrismo politico contro esponenti del centrodestra avvenuto in una città che continua ad autodefinirsi democratica, a mostrare il biglietto da visita autocelebrativo di «città dei diritti». Una città dove le istituzioni sedicenti democratiche, ancora una volta, non hanno trovato il tempo di esprimere la loro ferma condanna di questo estremismo politico. Unica, lodevole eccezione giunge invece via sms a Plinio da Lorenzo Basso, segretario regionale Pd.
La condanna invece arriva fortissima dal centrodestra, a tutti i livelli. Se ancora sotto choc si dimostra Pierluigi Vinai, che per primo ieri mattina ha notato la scritta segnalandola anche al diretto interessato, chi è intervenuto con fermezza è anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl. «Il mio auspicio è che gli autori di questi vili gesti siano individuati al più presto - ha detto Gasparri - e soprattutto che a Genova il clima di intolleranza e di violenza non prenda il posto di un sereno e civile confronto tra le parti. A Plinio voglio rinnovare la mia stima ed un sostegno incondizionato, certo che non si piegherà mai a chi vuole impedirne l'azione politica per il bene della città».
Lo tranquillizza, a stretto giro di posta, lo stesso Plinio: «A giudicare dalle scritte deliranti notturne dell'ultrasinistra anarchica genovese si direbbe che per davvero la madre degli imbecilli è sempre incinta. Non si illuda nessuno: come già in passato, le minacce dei delinquenti ben lungi dal distogliermi mi rafforzano nel tradizionale impegno a tutela della sicurezza dei cittadini ed a favore della legalità». Chi non fa spallucce è invece il senatore Giorgio Bornacin, coordinatore metropolitano del Pdl che chiederà «un nuovo incontro al prefetto di Genova e al sottosegretario Alfredo Mantovano. È l’ora di smetterla di tollerare certe violenze in una città che è stata culla delle Brigate Rosse e che mantiene sacche di delinquenza politica impunita. Poi mi scandalizza il silenzio delle forze politiche e delle istituzioni di sinistra. Fosse accaduta una cosa simile a un loro esponente avremmo già i cortei democratici a De Ferrari». La fine dell’impunità la invoca anche Michele Scandroglio, coordinatore regionale Pdl: «Esprimo la solidarietà del Popolo della Libertà ligure e mia personale al nostro dirigente Gianni Plinio.

La scritta è di particolare gravità e sono certo che le forze dell’ordine faranno tutto il possibile per individuare i responsabili. Evidentementele battaglie di Plinio per la sicurezza dei cittadini danno fastidio a chi fa della violenza e dell’illegalità un motivo di vita politica».

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