Non li pagano e allora fanno sciopero. Domani non vogliono giocare, sarebbe la prima volta che una squadra italiana di calcio professionistico non si presenta in campo. Il Pescara è settimo nel girone B di Prima Divisione, con 17 punti, a 3 dai playoff, nell'ex serie C1. Fa in tempo sino a domani pomeriggio a ripensarci, tiene duro. Ieri si è riunito nello spogliatoio, l'allenamento è stato affrontato con l'impegno consueto, eppure al momento la Juve Stabia è senza avversaria.
In rosa i biancazzurri hanno un centravanti importante, Fabio Bazzani, 32 anni, che Trapattoni fece esordire in nazionale nel 2003, quando giocava nella Sampdoria. «Sono fuori da tre partite per questioni fisiche - racconta il marito di Alessia Merz -. Sullo sciopero non dico niente, la situazione societaria si commenta da sola». L'allenatore è ancora più noto, Beppe Galderisi, 45 anni, il Nanu centravanti titolare al Mondiale di Messico '86, due scudetti alla Juve più quello miracoloso del Verona. «Stiamo solo cercando tutti insieme - ha spiegato ieri al Tg5 - di far capire al mondo intero che abbiamo molte difficoltà. Vogliamo continuare a scendere in campo, però ci devono dare la possibilità di farlo: ogni giorno abbiamo tanti ostacoli oggettivi. Siamo senza referenti, non ce la facciamo più a proseguire così».
La società è assente, è priva di referenze tecniche e soprattutto economiche. A fine ottobre Gerardo Soglia ha ceduto il pacchetto di maggioranza alla società svizzera Eurocat. Peccato che il presidente Nicola Lisi si sia già dimesso.
«In mattinata i giocatori sono stati ricevuti dal sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso - chiarisce il loro legale, Mattia Grassani -. Hanno ricevuto proposte che stanno valutando: se le riterranno soddisfacenti, giocheranno. Alla fine la decisione spetta a loro». Grassani ha chiesto a Peppe De Cecco (la famiglia famosa per la pasta) di onorare tutti i crediti dei calciatori nel caso rilevasse la società dal fallimento, invece di chiedere soldi agli attuali, misteriosi dirigenti o al vecchio patron, Soglia. Giuseppe Paolone è presidente del collegio sindacale del Pescara, ieri è saltata l'assemblea dei soci a Roma: «Serve la copertura del deficit di 3,5 milioni e quindi la ricapitalizzazione».
In serie B in estate è fallito il Messina, Ascoli e Avellino non stanno pagando gli stipendi, problemi ci sono anche a Treviso, mentre il patron del Modena Romano Amadei da un anno e mezzo cerca di vendere la società.
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