Sequestrati rotoli di scotch a casa della maestra

Trovata oltre una decina di nastri nell’abitazione dell’insegnante Ascoltati i genitori

Patricia Tagliaferri

Cercavano dello scotch e scotch hanno trovato. Nell’armadietto della maestra indagata per maltrattamenti e nella sua abitazione. Oltre una decina di rotoli di nastro, sia da pacco che adesivo, sono stati sequestrati dai carabinieri a casa dell’insegnante della materna Poggiali accusata di far tacere i suoi alunni più scatenati chiudendogli la bocca con lo scotch o di usarlo per legarli alla sedia. Se tenere a scuola del nastro adesivo non prova alcunché, visto che può essere usato come materiale didattico, l’averlo trovato in gran quantità nell’appartamento dell’indagata è considerato piuttosto anomalo dagli inquirenti, che ora dovranno verificare se è vero, come sarebbe emerso dalle indagini, che nella famiglia della maestra ci sia l’hobby del bricolage.
Le indagini proseguono a ritmo serrato. È intenzione della Procura, infatti, forse per il coinvolgimento di minori, definire la situazione al più presto. I carabinieri hanno già concluso le audizioni dei genitori che hanno presentato l’esposto e hanno trasmesso le deposizioni ai magistrati. Ora il procuratore aggiunto Maria Cordova, che indaga con i pm Antonella Nespola e Mirella Cervadoro, ha intenzione di ascoltare la versione dei piccoli alunni. In totale sono sei o sette i bambini che verranno convocati: quelli che avrebbero subito gli abusi e quelli che vi avrebbero assistito. I magistrati stanno individuando una struttura specifica dove poter raccogliere i loro racconti, che verranno filtrati e interpretati dagli psicologi. Il tutto sarà registrato e ripreso. Dalle indagini sarebbe emerso che i minori presunte vittime degli abusi erano effettivamente quelli in classe considerati più vivaci. A quanto pare, inoltre, più di un bambino - non solo quelli che sarebbero stati azzittiti con lo scotch ma anche i «testimoni» di quanto avveniva in aula, che poi avrebbero aiutato gli altri a togliere con l’acqua il nastro dalla pelle - avrebbe manifestato disagi in famiglia, come fare la pipì a letto.
I magistrati vogliono ora approfondire la posizione della direttrice della scuola. Nella sua contro-querela, infatti, la maestra indagata assicura che la dirigente era al corrente da tempo delle lamentele dei genitori. Nonostante ciò non avrebbe fatto nulla: non avrebbe segnalato l’anomalia all’autorità scolastica, tantomeno a quella giudiziaria.

Da verificare anche il sospetto che la dirigente abbia «richiamato» a scuola, pena l’impossibilità di farvi ritorno, alcuni bimbi che erano stati allontanati dai genitori dopo aver manifestato il loro desiderio di non voler più andare a scuola. Una delle ipotesi di reato che potrebbe essere presa in considerazione è quella di omissione d’atti d’ufficio.

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