Salerno Lincubo è durato dieci ore. Dalle 14 alla mezzanotte, Luca, nato in mattinata, è rimasto nelle mani di una sequestratrice. Ma nella notte la polizia di Nocera Inferiore è andata a riprendersi il neonato e a riportarlo ai genitori, nellospedale Umberto I, dove era venuto alla luce. Arrestata la ladra di bambini: si tratta di una infermiera di Nocera Inferiore, Annarita Buonocore, 42 anni, che lavora allospedale Cardarelli di Napoli. La donna ha due figli, soffrirebbe di problemi psichici, legati proprio alla maternità.
La malvivente è stata riconosciuta attraverso lidentikit diffuso dalla polizia, da un medico che si è messo in contatto con la polizia. Poco dopo la mezzanotte Luca è arrivato con unambulanza in ospedale. Sta bene ma quello che più conta era di nuovo tra le braccia sicure di mamma e papà.
Nel pomeriggio si era vissuto un autentico dramma. Una giovane donna, con indosso un camice da infermiera, la Buonocore, ha rapito Luca, venuto al mondo appena quattro ore prima. La «ladra di bambini» ha agito con grande naturalezza: è entrata nella cameretta dove si trovavano la madre del bimbo, Annalisa Fortunato, professione ragioniera, la sorella che le stava tenendo compagnia e, naturalmente, il neonato, cui è stato dato il nome Luca.
Altezza sul metro e 60, capelli castano scuro raccolti dietro, occhi dello stesso colore, italiana, scarpe sportive bianche ai piedi con il tacco rosa. Linfermiera ha pure scambiato qualche chiacchiera con la zia del bimbo. Poi rivolgendosi alla puerpera, ha detto: «Lo porto in pediatria per un controllo, non lo tratterremo a lungo». Ed è andata via con Luca, senza ingenerare sospetti nelle due donne. Erano le 14 quando linfermiera Buonocore ha prelevato il bebè dalla sua culla. Dopo unora e mezzo circa, la madre è stata colta da un cattivo presentimento. Si è chiesta preoccupata il motivo di tanto ritardo nel riportargli il suo bambino. Ha guardato la sorella con un velo di tristezza negli occhi e ha premuto il campanello collegato con linfermeria. Quando linfermiera ha chiesto spiegazioni, sul perché avesse chiamato, Annalisa con un filo di voce ha domandato dove fosse il suo bambino. La donna è sbiancata: «Il piccolo Luca? Non lo abbiamo preso noi». Dallospedale è stato dato lallarme. Gli agenti del commissariato di Nocera Inferiore e della squadra mobile di Caserta lo hanno setacciato a fondo, hanno anche controllato tutte le auto in sosta. La recondita speranza che la ladra di bambini avesse voluto «solo» spaventare i genitori facendo sparire per qualche ora il neonato è invece svanita. Pattuglie hanno anche controllato le stazioni ferroviarie di tutto lagro nocerino sarnese e gli ingressi delle due autostrade. Dallospedale è partita la drammatica telefonata di Annalisa al marito, Fabio Cioffi, 39 anni, maresciallo dell'Esercito, rientrato in licenza dal Libano proprio per poter abbracciare il suo bambino. Era a casa il sottufficiale, stava tenendo compagnia alla prima figlioletta, due anni, quando ha saputo che Luca era stato rubato. Il sottufficiale è corso in ospedale per stare accanto alla moglie e per seguire da vicino le indagini. Tre ore dopo il sequestro di Luca, gli agenti di Nocera Inferiore avevano disegnato lidentikit della rapitrice, poi risultato decisivo per il ritrovamento del bebè. Le due testimoni, nei due minuti in cui la finta infermiera si è intrattenuta in stanza con loro, hanno avuto tutto il tempo di memorizzarne il volto. Lo hanno descritto agli esperti disegnatori della polizia. La Scientifica ha anche repertato centinaia di impronte allinterno della cameretta dovè avvenuto il sequestro.
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