Pietro Acquafredda
Giovedì di grandi occasioni musicali. AllAuditorium Andràs Schiff prosegue lesecuzione di tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven, un ciclo che ha avviato tre anni fa per lAccademia di Santa Cecilia, e ora al quinto appuntamento (sempre in questa stagione, in marzo e maggio, il sesto e settimo concerto del ciclo). Alla Filarmonica, nel rinnovato teatro Olimpico, il complesso vocale e strumentale «Concerto Italiano», sotto la guida del suo direttore e fondatore, Rinaldo Alessandrini, propone un programma a tema («musiche religiose per il tempo di Quaresima») di quattro famosi autori napoletani: Fabrizio Dentice, Gesualdo da Venosa, Francesco Durante e Domenico Scarlatti.
Il concerto della Filarmonica riserva le maggiori sorprese. Innanzitutto per la presenza di illustri compositori della gloriosa «scuola» napoletana, la più importante piazza musicale del Settecento, dove si formavano i più grandi musicisti, e da dove partivano compositori ed interpreti per le istituzioni più prestigiose dEuropa. Napoli era venerata come il più importante «santuario» musicale dellepoca, meta di innumerevoli pellegrinaggi da parte di illustri studiosi e di grandi compositori, Mozart compreso. Ma anche per le musiche del tempo di Quaresima, un genere assai frequentato, per il fatto che fra Sei e Settecento, dopo carnevale i teatri chiudevano e la musica si spostava nelle chiese, dove orchestre e cori dei quattro grandi «Conservatori» accompagnavano funzioni liturgiche, pratiche devozionali e processioni che per grandiosità ed intensa espressione non facevano certo rimpiangere le musiche teatrali. Abbondano naturalmente «lamentazioni», i cui testi sono tratti dai libri dei profeti del Vecchio Testamento, salmi penitenziali, come il «Miserere» e sequenze notissime come lo Stabat Mater, che qui si ascolterà con le note di Domenico Scarlatti, per 10 voci e accompagnamento strumentale, limitatamente al cosiddetto «basso continuo». Tolti i «responsori» di Gesualdo, che si conoscono nonostante le rare esecuzioni, il resto delle musiche costituirà unautentica novità per tutti, compreso lo Stabat Mater del grande Domenico Scarlatti, conosciuto esclusivamente per le sue «sonate» per tastiera, scritte quasi tutte nel suo esilio volontario presso le corti di Lisbona e Madrid.
Schiff, nel concerto a Santa Cecilia, presenta le tre sonate pianistiche beethoveniane dellop. 31 - la n. 2 è conosciuta anche con lappellativo «la tempesta» - e la notissima Sonata op. 53, detta anche «Waldstein», dal nome del suo dedicatario. Il concerto, per la prevedibile grande affluenza, è spostato nella sala santa Cecilia.
Teatro Olimpico. Domani ore 21.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.