Serra se ne va, rischio commissario al Gaslini

Serra se ne va, rischio  commissario al Gaslini

Fabrizio Graffione

Ugo Serra, 70 anni, imprenditore nel settore delle spedizioni marittime, lascia dopo dieci anni la presidenza dell'istituto Giannina Gaslini. Per l'ospedale pediatrico genovese, fiore all'occhiello della città e uno dei migliori a livello europeo, si affaccia il rischio di commissariamento. Il cardinale Tarcisio Bertone, che presiede il consiglio di amministrazione della Fondazione Gaslini ed è quindi responsabile della nomina del nuovo vertice amministrativo, non ha ancora deciso chi sostituirà Serra. Avrà tempo fino al 9 settembre, quando il vecchio consiglio di amministrazione dell'istituto cadrà definitivamente. È dallo scorso settembre che Ugo Serra ha ripetutamente avvertito il cardinale della sua uscita di scena per andarsene in pensione e dedicarsi alla lettura, alla musica classica, alla sua barca e a qualche partita a tennis con gli amici, ma dalla Curia nessuna risposta. E adesso si scatenerà la «guerra» per il successore alla guida del Gaslini. È probabile che entro i primi giorni del prossimo mese non si avrà il nome del nuovo presidente. Anche se, all'ultimo minuto, il cardinale dovesse trovare un candidato idoneo, ci vorrebbe poi la nomina ufficiale del ministro della Salute e tutte quelle lungaggini burocratiche che sono tipiche di questi avvicendamenti.
«Quando sono stato nominato dieci anni fa - avverte Ugo Serra - ci vollero sei mesi prima di ricevere la designazione ufficiale. Eppure, a quel tempo, ero già stato scelto dal cardinale. Ho ricoperto anche il ruolo di commissario del Gaslini, nel frattempo, ma, ripeto, il mio nome era già circolato nei corridoi della Curia e del ministero della Salute. Oggi, invece, non ci sono, che io sappia, nomi tirati in ballo dalla Curia. Ci siamo sentiti e incontrati diverse volte col cardinale. Forse credeva in un mio ripensamento, ma non è così. Mi spiace lasciare il Gaslini senza sapere chi sarà il mio successore, anche se, ci tengo a precisarlo, non voglio influenzare la scelta del nome del prossimo presidente».
Ugo Serra, camicia bianca, cravatta regimental, blazer blu, capelli bianchi e sorridente, come un gentleman inglese, si accomiata così dalla sua carica pubblica. Poi ci ripensa e detta alcune condizioni di principio.
«Non ci deve essere la solita lotta al posto di potere o di visibilità - continua l'imprenditore gentiluomo che ama i bambini - perché il lavoro di presidente del Gaslini è soltanto devozione a un'opera di bene per i piccoli che soffrono.

Il mio successore deve, quindi, avere alcune caratteristiche: essere al di fuori della politica, un uomo di spessore culturale, un genovese e ovviamente con un grande amore per i bambini come me e i miei predecessori. Ce ne sono molti in città, ma sono poco conosciuti. Confido nella giusta scelta del cardinale, (...)

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