Serravalle, il Comune mette in "mora" la giunta Penati

La spesa di oltre 238 milioni di euro avallata nel 2005 dalla Giunta della Provincia di Milano, di cui all'epoca era presidente Filippo Penati, per l'acquisto delle quote della Milano Serravalle risulterebbe, secondo la Corte dei Conti, priva di una qualsiasi utilità

La spesa di oltre 238 milioni di euro avallata nel 2005 dalla Giunta della Provincia di Milano, di cui all'epoca era presidente Filippo Penati, per l'acquisto delle quote della Milano Serravalle risulterebbe, secondo la Corte dei Conti, priva di una qualsiasi utilità, considerando che il Comune e la Provincia di Milano già detenevano il controllo della società. «Il Comune di Milano ha deciso di mettere in mora tutta la Giunta Penati - scrive in una nota il sindaco di Milano Letizia Moratti - per interrompere la prescrizione del diritto al risarcimento. Sono stati sperperati soldi pubblici e Penati e la sua Giunta dovranno assumersi le loro responsabilità. Valuteremo quali azioni portare avanti per tutelare gli interessi dei milanesi di fronte a un pessimo esempio di gestione dei soldi pubblici».

L’affare Serravalle ritorna dunque d’attualità a Milano, insieme a quell’operazione che nell’estate del 2005, permise all’allora Giunta Penati di aumentare la partecipazione della Provincia nella società autostradale Milano Serravalle, acquisendo il 15 per cento dal Gruppo Gavio. E colpisce in pieno Filippo Penati, ex presidente della provincia, nella segreteria politica del leader del Pd Pierluigi Bersani già alle strette sulla vicenda con il predecessore di Letizia Moratti, il sindaco Gabriele Albertini. Questa volta è la Corte dei Conti a intervenire a gamba tesa sull’ex numero uno di palazzo Isimbardi, sconfitto alle ultime elezioni regionali da Roberto Formigoni. «La spesa di oltre 238 milioni di euro avallata nel 2005 dalla Giunta della Provincia di Milano, di cui all’epoca era presidente Filippo Penati - si legge nell’atto della procura della Corte dei Conti per l’acquisto delle quote della Milano Serravalle risulterebbe, secondo la Corte dei Conti, priva di una qualsiasi utilità, considerando che il Comune e la Provincia di Milano già detenevano il controllo della società». Virgolettato che dà la possibilità a palazzo Marino di avviare un’azione di responsabilità contro i componenti della precedente giunta di centrosinistra. Secondo il magistrato della Corte dei Conti, l’aumento della partecipazione in Serravalle costituirebbe un primo danno erariale perchè è costato alla Provincia una spesa di 76,4 milioni di euro in più rispetto al valore di mercato, visto che ogni azione è stata comprata a un prezzo superiore (8,8 euro) a quello stabilito dall’advisor di Serravalle (6 euro). Non solo. «La scelta di acquisto del pacchetto azionario - continua l’atto della Procura della Corte dei Conti - in violazione del patto di sindacato, ha comportato inoltre un deprezzamento del valore delle quote detenute dallo stesso Comune».

Dallo staff di Penati trapela questa replica.

«È una manovra politica che il comune di Milano ha voluto mettere in atto anche in vista della campagna elettorale del prossimo anno. In questi cinque anni - ha fatto notare lo staff di Penati - non è accaduto nulla e ad un mese dalla prescrizione arriva questo atto»  

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