Al cinema brilla la stella di un altro Servillo. Toni è ormai celebrato come il miglior attore italiano ed è onnipresente nelle pellicole cosiddette d’autore. E chi lo batte il nuovo astro del cinema italiano? Solo Servillo sconfigge Servillo. Sulle sponde paciose del lago di Bolsena, all’Est Film Festival di Montefiascone, era in concorso sia «Una vita tranquilla», il film di Claudio Cupellini osannato dalla critica e interpretato da Toni Servillo, che il misconosciuto «Into Paradiso», opera prima di Paola Randi, una promettente regista approdata al cinema dopo aver varcato la soglia dei 40 che ha saputo confezionare un film divertente e pieno di spunti originali, anche dal punto di vista visivo.
Segni caratteristici: Servillo. Non Toni, ma Peppe, il fratello musicista (è il leader degli Avion Travel) che interpreta la parte di un politico ossequioso verso la camorra, un ruolo da coprotagonista. E alla fine al festival di Montefiascone, provincia di Viterbo, dedicato al cinema italiano più fresco, la “lotta fratricida“ tra i Servillo l’ha spuntata lui. “Into Paradiso“ racconta di uno scienziato di Napoli che perde il posto all’università e, mentre è a caccia di una raccomandazione, resta involontariamente coinvolto in un regolamento di conti tra clan camorristi. Ne verrà fuori grazie alle proprie insospettabili risorse e alla scoperta di un mondo nel mondo di Napoli: il “fondaco“ dove vive la comunità di immigrati dello Sri Lanka. Le avventure surreali dello scienziato (interpretato da un magistrale Gianfelice Imparato), si intrecceranno con quelle non meno oniriche e leggiadre di un campione di cricket che, dopo aver vissuto nell’Eldorado della fama (nell’isola asiatica il cricket vanta un tifo più acceso di quello calcistico in Italia) si ritrova a Napoli pensando di trovare una nuova Terra Promessa e invece si ritrova a fare il badante a una signora capricciosa. Si ride, si sogna, ci si destreggia tra mondi diversi guidati da trovate sceniche, musicali e perfino grafiche esplosive, forse ridondanti. Ma è un’opera prima: Paola Randi avrà tempo di riordinare il suo immaginario. Ed è sempre meglio di tante minestre cinematografiche riscaldate viste nei grandi festival italiani e non.
A proposito: Montefiascone è un piccolo pezzo di paradiso della provincia italiana. E l’Est festival, dedicato al gradevole moscatello bianco che è il prodotto più tipico di questa terra (l’Est Est Est), è un appuntamento che scorre via leggero e piacevole come quel vino, mentre ci si gusta il panorama dall’imponente Rocca in cui, non per niente, hanno soggiornato nei secoli decine di Papi. E se non la sanno lunga loro... Ed ecco gli altri risultati del festival: il premio del Pubblico (l’Arco d'Argento) a «20 sigarette» di Aureliano Amadei.
Per la sezione documentari premiato «(R)esistenza» di Francesco Cavaliere. Menzione speciale della Giuria «Loro della munnizza» di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Laura Schimmenti e Andrea Zulini. Miglior cortometraggio a «41» di Massimo Cappelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.