«Un servizio che fa acqua da ogni parte»

«La fotografia della sconfitta politico-gestionale del centrosinistra a cui è stata data una bella cornice». Fabio Desideri, capogruppo della Dc in consiglio regionale, non fa sconti al Campidoglio nel commentare il rapporto dell’Agenzia di controllo sui servizi pubblici del Comune. «L’immagine che appare dal rapporto comunale, sebbene ad “alta risoluzione” - fa notare l’esponente Dc - non può evidenziare il dato fondamentale: la “partita della mobilità” il Campidoglio non l’ha mai voluta giocare veramente».
Il capogruppo di An in Campidoglio Marco Marsilio rincara la dose: «Se mai ve ne fosse stato bisogno, a certificare lo stato critico in cui versa il trasporto pubblico di superficie a Roma è anche l’agenzia di controllo per i servizi pubblici, la quale finalmente, dopo le mie sollecitazioni, ha provveduto a monitorare l’(in)efficienza di uno dei servizi essenziali per la vita dei cittadini. Nella disamina dei dati rilevati tra la metà di giugno e la metà di settembre, infatti, lo stato penoso in cui versano le fermate degli autobus e il mancato rispetto del programma di esercizio hanno attirato l’attenzione dei “controllori” dell’agenzia». «Se non fosse infatti per la “costante buona condotta del personale”, di cui certo non può esser fatto vanto all’amministrazione ma esclusivamente ai lavoratori - spiega Marsilio - il bilancio sarebbe a dir poco fallimentare. A cominciare dal numero di paline rilevate in corrispondenza delle corsie preferenziali, poco superiore al 10%. Quanto alla presenza di pensiline, esse sono state rilevate solo in corrispondenza del 16,4% delle paline campionate. Nel 30% dei casi, inoltre, in corrispondenza dell’area di attesa degli utenti sono presenti “impedimenti che possono creare difficoltà o pericolo di caduta”, mentre la segnaletica orizzontale è presente solo nella metà dei casi e, “laddove presente – scrive l’Agenzia – assai frequentemente è in uno stato di conservazione poco (32%) o per niente buono (29,7%)”».
Veniamo ora ai tempi medi di passaggio degli autobus alla fermata e alla regolarità del transito dei mezzi. «Scopriamo così, purtroppo senza sorpresa - nota Marsilio - che nel 20,3% dei casi vengono effettuate molte corse in meno rispetto a quelle programmate, e nel 9,4% alcune corse in meno rispetto al previsto. Ma anche quando le corse effettuate equivalgono o superano quelle programmate, l’agenzia di controllo ha rilevato che in quasi la metà dei casi la distribuzione delle corse è irregolare, per cui si succedono a stretto giro più corse di una medesima linea, destinate quindi a restare vuote, per poi lasciare per lunghi periodi gli utenti a piedi. Stando ai numeri, nel 21,3% dei casi si hanno passaggi troppo distanti, nel 26.5% dei casi passaggi troppo ravvicinati. Il che sembra confermare ciò che da tempo sospettavamo: e cioè che l’azienda di trasporto pubblico mandi in giro gli autobus nelle ore di poco traffico, per “macinare” chilometri e rispettare il contratto di servizio, lasciando a piedi gli utenti nelle ore di punta e quindi di maggior richiesta».
«Di fronte a questi dati - spiega il capogruppo di An - appare quasi come un peccato veniale il 35% di rumorosità a bordo rilevata nel corso dell’analisi. Concludiamo dicendo che nel 99,1% dei casi a bordo dei mezzi pubblici di superficie non si è vista neanche l’ombra di un controllore.

Ma a questo punto, vista la situazione, possiamo pensare che i controllori hanno salvaguardato la loro incolumità: mettendo piede a bordo di un autobus del trasporto pubblico di Roma rischierebbero di catalizzare la rabbia dei cittadini che nonostante gli aumenti tariffari continua a vedersi erogare un servizio che fa acqua da tutte le parti».

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