Roma

Servono tagli? Le poltrone si moltiplicano

Antonella Aldrighetti

La macchina governativa regionale si arricchisce di nuove poltrone. Già infatti l’assestamento di bilancio licenziato 2 giorni fa è stata l’occasione, presa al volo dalla giunta Marrazzo, per incrementare i posti di comando cercando così di sedare, grazie a nuove prebende, le lotte intestine alla stessa sinistra. Praticamente si è trattato della stessa occasione che è servita alla maggioranza ulivista per licenziare l’aumento definitivo delle addizionali regionali che serviranno a sanare - si spera - il deficit accumulato nell’ultimo anno e mezzo. Quelle stesse addizionali comunque, aumentando il gettito nelle casse dell’erario, consentiranno di alimentare le nuove spese burocratiche che la giunta Marrazzo si sta accingendo a compiere. E che spese. Si tratta della costituzione di tre nuove direzioni regionali in capo al comparto sanità oltre a quella già esistente guidata da Silvio Natoli (programmazione sanitaria, politiche della prevenzione sul lavoro, risorse umane, politiche degli investimenti) e un’altra in capo al comparto istruzione oltre a quella attribuita a Elisabetta Longo (formazione, istruzione).
Ma non è finita perché il capitolo sanità di arricchisce pure di una nuova commissione consiliare speciale: la venticinquesima, intitolata alla Raccolta di analisi e predisposizione di proposte per la riforma del sistema sanitario regionale. A ben guardare ciò che suggerisce la prassi, però, la bizzarria dei provvedimenti licenziati sta nei modi e nei tempi scelti per l’organizzazione del nuovo assetto burocratico tant’è che, dalle file dell’opposizione regionale, si leva pure qualche esclamazione di disappunto. «Quest’assestamento passerà nella storia politica locale come il primo che consisterà in alcuna manovra tecnica, piuttosto nella spartizione di nuove poltrone e posizioni dirigenziali oltre - tuona Massimiliano Maselli (Udc) - al costo aggiuntivo per foraggiarle di almeno un altro mezzo milione di euro. Altro che operazione di razionalizzazione, di eticismo e rigore come l’assessore al Bilancio Luigi Nieri l’ha voluta definire. Per tenere in piedi le nuove direzioni generali viene consentito addirittura il comando di dirigenti e funzionari esterni. Poi vi sarà la necessità di acquisire nuovo personale di segreteria che presti servizio nella nuova commissione la cui presidenza molto probabilmente verrà affidata a Claudio Bucci (Rnp). Serviranno altre risorse finanziarie per il reperimento di un’auto blu, nuova fiammante, da destinare proprio al presidente della commissione».
Ma erano così indispensabili le nuove propaggini burocratiche? «Visto che era stato annunciato un anno di rigore per attuare il piano di rientro del deficit non dovevano essere prioritarie però - incalza il consigliere dell’Udc -, vista pure la maretta che alberga tra la maggioranza di sinistra promuovere nuove posizioni di rilievo è servito a sedare gli animi». Sarà... Eppure la giunta ulivista vorrebbe far credere ai cittadini del Lazio che nuove direzioni regionali e commissione speciale sanità serviranno «al fine di assicurare le necessarie condizioni organizzative per l'esercizio delle complesse funzioni legate alla tutela della salute e - come si legge nel testo - per l’attuazione del piano di rientro del deficit strutturale».

Vale a dire che il deficit strutturale si è andato via via consolidando perché nessun amministratore, in passato, s’era accorto che servivano 4 direzioni generali e una commissione speciale in più per limitare la lievitazione del debito.

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