Sesso sul pattino, bagnino licenziato

VEDETTA Lui si è giustificato: «Da quella posizione controllavo meglio la spiaggia»

Sesso sul pattino, bagnino licenziato

VeneziaChe ci fa quel pattino di salvataggio così lontano dalla riva? Avesse potuto sentire gli uomini della Guardia costiera in servizio sul litorale di Eraclea (Venezia), il giovane bagnino titolare dell’imbarcazione sarebbe stato tentato di rispondere in maniera sbrigativa: «Fatevi gli affari vostri, mannaggia a voi». Sì, perché lui un salvataggio lo stava effettivamente facendo, ma non nel senso in cui pensavano, preoccupati, gli agenti aggrappati disperatamente al binocolo. Lui stava salvando l’onore, un po’ scalfito in verità, del maschio italico. E la testimonianza del successo della sua missione la potrebbe dare la giovane turista con cui il veneziano stava facendo appassionatamente l’amore, con il discreto aiuto delle onde.
Ecco, per la verità, non è esattamente questa la concezione di salvataggio che sta scritta nelle clausole contrattuali del lavoro di bagnino. Ed infatti al malcapitato, si fa ovviamente per dire, è stata contestata la grave violazione di abbandono di servizio, con annessa contravvenzione e licenziamento in tronco da parte del titolare dell’impresa. A rivelare l’episodio, risalente al 1° luglio scorso, è stato il Gazzettino, che ha provveduto anche a riportare le giustificazioni del bagnino: «È vero, ero lontano dalla riva, ma da quella posizione si riesce a controllare meglio la situazione». Su questo non ha avuto dubbi nemmeno la fortunata turista, che ha convinto l’integerrimo custode della sicurezza dei bagnanti di quel tratto di spiaggia di Eraclea a verificare il nuovo codice di comportamento. L’imbarcazione si è così spinta a 500 metri dalla riva, troppo lontana, secondo l’accusa, per poter svolgere l’eventuale servizio di salvataggio. Forse a causa di questa placida lontananza, i due giovanotti si sono un po’, come dire, lasciati andare a calde effusioni. Talmente calde da non accorgersi del rumore della lancia della Capitaneria di porto che stava arrivando per verificare se il bagnino avesse bisogno di aiuto. Figurarsi, il virile e muscoloso veneziano se la stava cavando benissimo da solo, e pare che la... salvata non abbia avuto di che lamentarsi. E pure quelli della Guardia costiera, anche se non lo ammetteranno mai, avrebbero preferito fare i complimenti a questo bagnino d’altri tempi e alla di lui passionale compagna. Invece il dovere è dovere, e così è scattata la contravvenzione.
Finita qua? Macché. La Guardia costiera, evidentemente, ma ingiustamente, sentitasi presa in giro dalla fuga di notizie boccaccesche, ha ritenuto opportuno diffondere una nota. L’unica autorizzata a diffondere ulteriori particolari al riguardo, va da sé, è la turista. «L’unità impegnata nella ricognizione - prosegue la nota - ha elevato una sanzione amministrativa a carico di un assistente bagnanti che, durante il servizio, si allontanava dalla postazione a lui assegnata oltre le boe dei 500 metri non per una operazione di salvataggio.

Le restanti notizie apparse sulla stampa sono destituite di ogni fondamento e non riguardano aspetti che hanno formato l’oggetto del controllo».
Il giovane assistente bagnanti, come lo ha definito la Guardia costiera, dovrà trovarsi un altro lavoro. La giovane turista, invece, pare abbia manifestato l’intenzione di rivederlo, possibilmente sulla terraferma.

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