A Sesto la Lega sfida da sola il «cubano»
14 Aprile 2007 - 03:04Nella capitale dellacciaio, la Casa della libertà correrà separata proprio mentre il primo cittadino uscente di sinistra è in difficoltà
da Sesto San Giovanni
Alle amministrative di maggio la Lega corre da sola. Tenta la conquista dellex Stalingrado dItalia candidando a sindaco Alessandra Tabacco. Notizia dellultimora, che non fa certo sorridere il resto del centrodestra, che è comunque alle prese con qualche problemino di troppo. Quale? Forza Italia non ha ancora un candidato e Alleanza nazionale non fa nomi. Situazione che rischia quindi di riconsegnare la guida di Sesto San Giovanni ancora al centrosinistra. Anzi, a un castrista duro e puro qual è Giorgio Oldrini.
Sorprendente perché Oldrini è davvero un fedelissimo di Fidel Castro. Non ci credete? Quando Fidel fucilò quattro cubani colpevoli di voler fuggire dallisola, be per lui fu impresa ardua condannarlo. Bisognava capirlo: Oldrini per otto è stato il corrispondente de lUnità dallAvana, lamico della rivoluzione comunista. Come dire: uno di casa con i castristi tanto cari al vecchio Pci che, quindi, tenta sempre e comunque di trovare la giustificazione per ogni scelta liberticida.
Gusti esotici che non ha neppure tentato di stemperare da sindaco di Sesto. Un esempio? Laccoglienza dei «compagni tifosi del Genoa sulle note di Comandante Che Guevara» perché, sugli spalti del Ferraris di Marassi, Oldrini aveva intravisto limmagine del Che. Uscite di un primo cittadino che, forte del sessanta e passa per cento incassato nel 2002, ha sognato per cinque anni di far vivere gli 80mila sestesi «in una piccola Cuba» mentre la città precipitava nel degrado. Facile, penserete voi, mandare a casa un sindaco così. Sbagliato. Sarebbe facile, scontato incassare il governo dellex Stalingrado se la Casa delle libertà si presentasse unita e compatta mentre, invece, in quel di Sesto il centrodestra gioca da separati. E ancora più grave: lo fa nonostante il malumore dei sestesi nei confronti del centrosinistra. Un dato: Ds più Sdi più Margherita nel 2002 stavano al 46,5 per cento, alle regionali dellaprile 2005 sono scesi al 37,9 con la Lega che invece è più che raddoppiata dal 3,2 al 6,7 per cento.
Paradossale, no? Un sindaco descamisado che i diesse locali ripresentano pur non sentendolo troppo loro, un voto elettorale allingiù per lUnione e, oplà, il centrodestra perde pezzi e non fa nomi. Anzi, un nome cè ed è quello dellarchitetto Tabacco, 38 anni, che gira «Sesto a piedi e in bicicletta per rendere più vivibile la quinta città della Lombardia».
E mentre i leghisti si preparano a contestare cinque anni di governo Oldrini appoggiati dalla lista civica «Cittadini comuni», Forza Italia non ha per adesso ancora un candidato. Prima cè stato il rifiuto dellazzurro Giuseppe Villa e poi lipotesi sfumata della candidatura dellimprenditore Giuseppe Pasini: «Potevo coagulare la maggior parte dei consensi, visto che vivo a Sesto da cinquantanni e sono anche gradito alla popolazione». E invece? «Non so cosa abbia fatto frenare i partiti sul mio nome. Non ero, forse, gradito a una corrente di Forza Italia» confida lex proprietario delle aree dismesse Falck e Marelli a un giornale locale.
Spunta però da Forza Italia un nome, quello di un giovane avvocato: Paolo Capone. Il pensiero di Pasini sulloutsider? «In consiglio comunale cerano persone più visibili di lui».
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