LUnione europea è fatta così. Insegna agli italiani come si fa il parmigiano secondo la ricetta tedesca. Pretende di mettere becco sui forni a legna per fare la pizza. E per abbattere le diseguaglianze, mica spiega agli inglesi che si guida a destra come tutto il resto del mondo... no, macché, piuttosto mette in quarantena la bistecca fiorentina. Per questo pare che i turchi abbiano tirato un sospiro di sollievo sapendo che a far loro lezioni di rumenta lUe non abbia spedito i tecnici del Comune di Napoli, ma sindaco, assessore e un manipolo di esperti cresciuti al sole di Sestri Levante. A seguito di una visita lampo effettuata il mese scorso nel Tigullio da alcuni rappresentanti del Comune di Besni, provincia di Adyaman nel cuore della Turchia, il massimo del dubbio sembrava legato al fatto che una cittadina a sedicente vocazione turistica faccia svuotare i cassonetti della spazzatura della passeggiata a mare verso le 9 del mattino tra mentre i turisti sorseggiano il caffé nei dehors. Ma sulle rive dellEufrate il problema sarebbe poco rilevante e quindi anche i turchi non si sono preoccupati più di tanto.
Quello che probabilmente non sanno i malcapitati «scolaretti» turchi è che i loro prof, una delegazione di sette «esperti di tematiche ambientali» cui si sono aggiunti da venerdì mattina il sindaco Andrea Lavarello, lassessore Francesco Latiro e tre collaboratori, vivono e gestiscono il ciclo dei rifiuti di una cittadina che viene ogni anno «multata» perché non rispetta la legge sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Non riesce a evitare che in discarica finisca anche quel 35 per cento di rifiuti riciclabili che dovrebbe essere lobiettivo minimo di ogni Comune italiano. Non che Sestri Levante sia la pecora nera, un 26 per cento di differenziata riesce a metterlo assieme, ma la sua pagella resta insufficiente e conferma la vecchia massima della «terza C» secondo cui «chi sa fa e chi non sa insegna». Tanto che ogni anno deve pagare pegno, e lultima multa, sotto forma di ecotassa, è stata di circa 15mila euro, sborsati naturalmente dai cittadini.
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