Cronache

Sette giorni di chiaroscuri tra calcio e non solo calcio

Sette giorni di chiaroscuri  tra calcio e non solo calcio

Il presidente Preziosi festeggia il trionfale ritorno del Genoa in serie A dopo 10 anni di lancinante purgatorio in serie B facendo la festa a Cosmi, l’allenatore vincente per il quale il popolo rossoblù delira a livelli mai toccati nemmeno per il Professor Scoglio, il mitico condottiero dal sangue rossoblù della trionfale promozione del 1989, l’uomo dei Massimi Proclami. Il Genoa lascia ampiamente capire che il sostituto sarà Guidolin: il tecnico che, a furia di sentirsi dare dell’incapace da Zamparini, condotta brillantemente la matricola Palermo al sesto posto in serie A raccoglie le proprie cose e scappa al nord. Il popolo rossoblù, in delirio, festeggia a decine di migliaia in piazza De Ferrari.
Mentre si parla di Tomasson o Cruz o Caracciolo o Cipriani come prima punta, la Sampdoria, che a metà settembre tornerà a cimentarsi in coppa Uefa dopo aver corso non più tardi di 4 anni fa il rischio di dover chiudere i battenti, ribadisce fedelmente il programma di rafforzamento millimetrico. Rinnovato il contratto a Falcone, ingaggiato a parametro zero il trentaquattrenne Zauli lasciato libero dal Palermo, rinnovata la comproprietà di Kutuzov con il Milan.
Intercettazioni telefoniche, microspie nell’albergo del Venezia, valigetta con 250 mila euro in contanti sequestrata a Giuseppe Pagliara, direttore sportivo del Venezia, all’uscita dalla Giochi Preziosi di Cogliate. La magistratura ordinaria inquisisce il Genoa nelle persone del presidente Preziosi, del figlio Matteo e del direttore generale Capozucca. Iperbolica l’accusa: «Associazione a delinquere per frode sportiva». Roba da sceneggiato televisivo a puntate. Il popolo rossoblù osanna a decine di migliaia in piazza della Vittoria il presidente Preziosi che urla dal palco: «Sono incazzato! Sono incazzato! Sono incazzato! Ma non mollo! Non mollo! Non mollo!».
Mentre si parla di Cruz o Tomasson o Cipriani o Lucarelli (o del ritorno di Bazzani, che sposa la Merz e vola ai Carabi), la Sampdoria prosegue la campagna di rafforzamento millimetrico prelevando dall’Atalanta neoretrocessa in serie B il trentunenne difensore centrale Sala, ex Milan: di fatto dando la stura alla movida che riporterà Doni a Bergamo, riconfermerà a pro dell’Atalanta le comproprietà di Pagano e Colombo, e assicurerà il trentenne centrocampista Marcolini alla Sampdoria. Con l’oculata gestione dai rafforzamenti millimetrici operata da Marotta, da 3 anni in qua Riccardo Garrone - sborsati 80 miliardi di vecchie lire per salvare il Club dal fallimento - riesce a perdercene «soltanto» altri 25 all’anno.
Torna in campo come ai tempi belli, cioè i più incasinati, il leggendario tonitruante onorevole avvocato Biondi e più in forma che mai proclama: «Il reato è palesemente insussistente, i capi d’accusa sono nulli, l’inchiesta rasenta l’abuso d’ufficio in quanto utilizza ciò che la legge vieta anche sul piano costituzionale. Il Genoa è in A con pieno merito e lì rimarrà!». Il popolo rossoblù, in rumoroso e sudatissimo presidio sotto il sole che trapana i crani davanti alla caserma del forte di San Giuliano, si spella le mani. Aspettando Godot. Finalmente si riparla di Guidolin, che ancòra e sempre sta per arrivare.
«La Sampdoria è più bella dal vivo»: questo lo slogan della nuova campagna abbonamenti blucerchiata mentre si parla di Cruz e di Cipriani (ma il procuratore Martina punta sul ritorno di Bazzani sponsorizzato da Flachi). Riconfermatissimi testimonial Corrado Tedeschi e Maurizio Crozza. Stessi prezzi della scorsa stagione. Per via dei seggiolini, 500 posti in meno in ciascuna delle due gradinate: 500 sudisti incalliti dovranno spostarsi nei Distinti o nella Nord. «A o Segnoo ghe n’an faeto de paezo», se può consolare anche i più caldi tifosi del Genoa cui toccherà il movimento contrario.
Giustizia sportiva in agguato: la serie A del Grifone non pare obiettivamente in pericolo, ma è arduo escludere a priori una penalizzazione sul prossimo campionato. Morale della favola: dopo quel po’ po’ di girone d’andata, ridursi così, stiano come stiano le cose, è stato come volersi far del male.


Benedetto il giorno in cui riusciremo a parlare solo di calcio su tutto il fronte.

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