Settemila dipendenti e consulenze d’oro La Campania è al crac

Il mese scorso, all’atto della costituzione della giunta, il neogovernatore Stefano Caldoro si è trovato nella scomoda situazione di dover dipingere il quadro di un possibile crac degli uffici che si è appena ritrovato a dirigere. Il governatore entrante ha accusato senza mezzi termini quello uscente, Antonio Bassolino, che avrebbe agito «come chi danneggia l’appartamento da cui è stato sfrattato», come ha sottolineato il coordinatore del Pdl in Campania Nicola Cosentino.
Una cosa è certa, al ministero dell’Economia la giunta uscente ha presentato il quadro di un disastro finanziario davvero inquietante: il buco ammonta a un miliardo e cento milioni. Caldoro ha lamentato di avere difficoltà anche a nominare un addetto stampa e ha parlato, senza mezzi termini, del rischio di dover «licenziare il 30 per cento dei dipendenti».
Sarebbe una ben clamorosa inversione di tendenza per un’amministrazione che finora non ha certo centellinato i contratti.
Oggi pubblichiamo la seconda metà dell’elenco dei dirigenti, per un costo totale di oltre dieci milioni di euro. Tanti, e costosi, generali e tanti soldati: ammonterebbe a oltre 7.000 il totale dei dipendenti.
Ma i dati che meriterebbero un ben maggiore approfondimento sono quelli che emergono dalla pagina dedicata alle consulenze.
Scorrendo l’elenco pubblicato sul sito della Regione, emergono cifre davvero importanti. Noi riportiamo solo una selezione che comprende gli importi maggiori: quel che emerge è che c’è chi arriva a sfiorare i 400mila euro di compensi ricevuti dall’amministrazione regionale. Senza contare che non sempre le assurdità più grandi si annidano nelle cifre più ingenti. È passata alla storia l’incarico, pur economicamente non particolarmente ingente, che il Consiglio regionale campano assegnò a un avvocato amico di un consigliere del Pd: consulente ai funerali. La fortunata destinataria dell’incarico, interpellata, non seppe nemmeno spiegare nel dettaglio che tipo di consulenza aveva fornito.
Storie che, unite all’enorme deficit della sanità, non rendono difficile capire come certi bilanci arrivino a colorarsi di profondo rosso.
Caldoro ha annunciato la svolta: vedremo se le cattive abitudini sono destinate a morire.

Intanto il nuovo governo regionale ha deciso di revocare alcune delle ultime delibere adottate dalla giunta Bassolino, provvedimenti che hanno concorso pesantemente a sforare il patto di stabilità. Così ora alcune consulenze tornano in discussione. Tra queste, c’era anche un finanziamento per insegnare la raccolta differenziata a Cuba. Riuscite a immaginare un miglior insegnante di «monnezza»?

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