Politica

Una settimana di dichiarazioni

4 AGOSTO 2005
In un’intervista al Corriere della Sera Arturo Parisi parla di una nuova questione morale: «Dalla Rai alle banche, c’è troppa commistione tra la politica e l’economia». E sulla scalata di Unipol alla Bnl i Ds «in nome del realismo hanno esitato nel farsi le domande giuste». La replica alle dichiarazioni non si fa attendere. Secondo Vannino Chiti, coordinatore per le Relazioni politiche e istituzionali della Segreteria nazionale dei Ds, «l’intervista di Arturo Parisi lascia stupiti e sconcertati. I suoi giudizi su una presunta nuova questione morale sono inammissibili e irricevibili». Ancora più duro il compagno di partito Giuseppe Caldarola: «Se Prodi pensa di andare alle primarie lasciando che le persone a lui più vicine attacchino a ruota libera e immotivatamente i Ds, portare l’elettorato diessino a votare diventa un’impresa molto faticosa». In difesa di Parisi interviene il vicepresidente della Margherita alla Camera, Franco Monaco, che invita i Ds a riscoprire «la sensibilità berlingueriana per la questione morale. C’è un che di antico e preoccupante nella pretesa di essere immuni da ogni critica e nella difesa pregiudiziale dei propri uomini, anche quando essi sono indifendibili e criticatissimi da esponenti dello stesso partito».

5 AGOSTO
Il Riformista pubblica un editoriale di Emanuele Macaluso, dal titolo: «L’ulivismo non si fida nemmeno dei Ds», nel quale l’attacco di Parisi ai ds è definito «una ricerca di surrogati funzionali dell’ortodossia ulivista, finalizzato a raccattare il plauso di vari e differenti pezzi di società e di establishment che per varie ragioni ce l’hanno con i ds». Il neo presidente della Rai, Claudio Petruccioli, definisce l’attacco di Parisi «girotondismo rancido». Europa, il quotidiano della Margherita, difende Parisi e stigmatizza le «reazioni furibonde e incongrue dei dirigenti diessini», individuando in Romano Prodi «il vero bersaglio dell’insofferenza» della Quercia.

6 AGOSTO
L’Unità chiede a Prodi di adottare, in caso di vittoria, «un codice di requisiti professionali ed etici indispensabili».

7 AGOSTO

Interviene Romano Prodi, che invita i suoi a dare «un esempio e un messaggio di grande cambiamento, oppure è meglio che al governo non ci andiamo proprio». Per il segretario dell’Udeur, Clemente Mastella, «c’è una reticenza un po’ particolare dei Ds, puoi difendere “gli amici”, ma poi ci sono le regole e se i tuoi amici le contravvengono non puoi difenderli sempre e comunque».

Per Pietro Folena (Rifondazione) «a un capitalismo che si sta ammalando di immoralità i Ds hanno contrapposto un ambiguo e pilatesco laissez-faire».

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