Una settimana di fuoco per salvare l’Expo 2015 (e la faccia)

L’Expo accelera per evitare di doversi fermare. Domani Roberto Formigoni vedrà i soci del cda per formalizzare la proposta di acquisto delle aree, così da poter fare l’offerta economica ai proprietari forse già in giornata. Mercoledì si riunirà il consiglio d’amministrazione che procederà alla nomina a direttore generale di Giuseppe Sala, il city manager di Palazzo Marino destinato a ereditare il ruolo dell’ad dimissionario, Lucio Stanca. Giovedì Letizia Moratti andrà all’assemblea del Bie, l’organismo internazionale che si occupa di seguire e approvare le tappe di sviluppo dell’Expo, forte della nomina del nuovo capo operativo della società.
Ma sulle aree non si placano le polemiche. Formigoni ritiene indispensabile l’acquisto «per fugare qualsiasi dubbio di interessi privati».

Guido Podestà, presidente della Provincia, teme che un acquisto a prezzo sostanzialmente di esproprio causi ricorsi e incertezze sul destino delle aree. Leonardo Carioni, esponente del Tesoro nel cda, è pessimista: «La vedo male».

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