Che succede se i geyser non gasano e se la Guida non guida? Succedono dei qui-pro-quo che inficiano la buona partenza del Festival della Scienza. Arrivati alla settima edizione ci si aspetterebbe ormai che tutto funzioni come una efficiente macchina lubrificata, ma non è sempre così. Intendiamoci: gestire un apparato di 300 eventi e 700 animatori con tutto quel che ne consegue non è impresa facile, tanto che - ricorderete - lo scorso anno il Festival si era chiuso con qualche polemica da parte del direttore Vittorio Bo, polemica legata principalmente all'organizzazione dietro le quinte. La provocazione di lasciare il Festival è successivamente rientrata, e come ha spiegato al Giornale lo stesso direttore: «Avevo minacciato di andarmene se non fossero cambiate certe cose
Le cose sono cambiate e dunque eccomi qua». Il cambiamento? Più poteri funzionali a Bo, ora divenuto «direttore operativo», anche se con un portafoglio più alleggerito. Il budget messo a disposizione dagli sponsor si è ridotto notevolmente (fonti ufficiose parlano del passaggio da 3,8 milioni di euro a 2,8 milioni di euro). Non sono briciole, e ciò ha costretto gli organizzatori a ridurre la durata del Festival (pur prodigandosi per mantenere uno stesso numero di eventi) e a rivedere il prezzo dei biglietti (aumentati del 50 per cento), degli abbonamenti nonché quelli degli spettacoli teatrali.
Tornando ai disguidi di inizio Festival: in diversi hanno aspettato l'intera mattinata in Piazza De Ferrari per vedere la fontana trasformata in un grande Geyser, con tanto di fumatoie e sbuffi. Ma niente per l'intera giornata, nonostante lo spettacolo geotermico fosse previsto a partire fin dalle 6 della mattina. Una nonna un po' spazientita se l'è presa con il venditore di focaccia della piazza: «Lei mi fa spendere un sacco di soldi! Per ogni ora che resto qui ad aspettare il geyser mi tocca comperare un pezzo di focaccia ai miei nipotini che altrimenti non stanno buoni!». Una sorte ancora più inclemente è toccata a chi, presa in mano la voluminosa Guida del Festival, cercava disperato la mappa della città con la dislocazione dei vari eventi. La mappa non è stata allegata al programma e così, la risposta dell'info-point del Festival è stata questa: «Andate all'info-point del Comune, quello dei turisti, a farvene dare una
tanto lì le hanno gratis». Peccato che sulla mappa del Comune (al momento disponibile solo in lingua inglese) non siano segnati gli eventi del Festival, ma i musei civici del centro cittadino.
La lista delle lagnanze termina da dove eravamo partiti, ovvero dalla Guida. Puntuale come una legge di Fisica deterministica, perfetta come il bilancio di una reazione chimica, ecco la ricaduta più eclatante: la nuova Guida è quella vecchia! Due anni fa il Giornale titolava: «La nuova guida? scomoda e imprecisa» (27 ottobre 2007) lamentando il formato adottato (stile quotidiano con le pagine formato grande, si conserva poco ed è poco maneggevole), una serie di eventi mal segnalati e guarda caso una mappa degli eventi mal fatta.
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