Da mesi il Fisco ha ingranato la quarta. «Sgommando» anche a colpi di spot. Tutto per fare guerra agli evasori fiscali, definiti «parassiti della società». E dopo la pubblicità i blitz spettacolari della Finanza, le dichiarazioni di fuoco dei funzionari dell’Agenzia delle entrate. Tutto lecito, nel Paese della maxi evasione, per mettere all’angolo chi non paga il dovuto.
Ma una lotta così eclatante rischia di tagliare le gambe anche ad attività del tutto legittime. Che ora reagiscono con le stesse armi.
È il caso delle «super car», un po’ sbrigativamente trasformate dai controlli in cartine tornasole di ogni evasione fiscale. Un’impressione che le foto in prima pagina dei posti di blocco della Finanza a Cortina rischiano di avvalorare. E così c’è chi ha deciso di rispondere a colpi di spot per sottolineare come il mercato dell’auto di lusso rappresenti una risorsa per l’Italia e non certo un problema. Almeno secondo la Mercedes che ha lanciato uno spot con l’obiettivo di ristabilire la verità.
Sulle pagine dei principali giornali campeggia la fotografia della nuova Mercedes-Benz SL. Una macchina da sogno che si inserisce nel segmento del lusso, quello però «raggiungibile»; in alto la provocazione sotto forma di slogan: «Se il tuo commercialista te la sconsiglia, fagli fare un giro». «Con questo spot - spiegano alla Mercedes -, vogliamo far passare un messaggio molto chiaro: l’evasore fiscale va perseguito, ma senza criminalizzare un settore trainante come quello dell’auto. I blitz fiscali di questi giorni vanno benissimo, ma attenzione alle possibili ricadute negative».
Una linea - questa intrapresa dalla Mercedes - che sembra avere molti punti di contatto con la strategia pubblicitaria annunciata in questi giorni anche dal management di Porsche. Chiare le parole del direttore di Loris Casadei,il presidente della filiale italiana intervistato da Panorama Economy: «Faremo una campagna contro i controlli indiscriminati dell’Agenzia delle entrate». Obiettivo: un “no” comune alla «gogna fiscale».
Chiaro, la Mercedes, che ha ingaggiato come «testimonial» (forse per la prima volta) anche la figura del «commercialista», non vuole certo fare la guerra all’Agenzia delle entrate. Ma la casa tedesca tasta il polso al mercato e il messaggio si inserisce in una più complessa strategia commerciale: «L’economia e il mondo dell'automobile - aveva già spiegato al Giornale Roland Schell, direttore generale di Mercedes-Benz Italia - stanno attraversando un momento di grande cambiamento, forse il più importante della storia. In Italia, all'indomani del declassamento insieme ad altri mercati europei, viviamo una fase particolarmente critica, se non altro per quanto concerne l'etica del lusso, che sta rapidamente cambiando nel senso più profondo, privilegiando sempre più l'innovazione tecnologica, il rispetto dell'ambiente e i sistemi di connessione per l'infotainment di bordo».
Sta di fatto però che mostrarsi alla guida di una macchina «premium», soprattutto un Suv, sembra essere diventato un problema, anche perché si passa per inquinatori, oltre che per potenziali evasori. E Mercedes non ci sta: ha ampliato la propria gamma, introducendo modelli più consoni all’Italia al tempo dei loden.
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