La sfida di Salvini a Sala. Con Resta tra i relatori

L'ex rettore del Politecnico al convegno organizzato dalla Lega. "Non voglio le chiavi di Milano: mi occupo di giovani e futuro"

La sfida di Salvini a Sala. Con Resta tra i relatori
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La Lega si prepara per le prossime elezioni comunali e schiera i pesi massimi della società civile. Al "Savini", lo storico ristorante dei milanesi in Galleria, durante un convegno organizzato dal segretario provinciale del Carroccio Samuele Piscina, Matteo Salvini ha riunito ieri alcune delle personalità più autorevoli della città, molte delle quali già nell'elenco dei papabili sindaci.

A cominciare da Ferruccio Resta, l'ex rettore del Politecnico e oggi presidente di Nuclitalia, la newco impegnata sullo sviluppo dll'energia nucleare, il neo presidente nazionale dell'Aci Geronimo La Russa, il managing director della Camera di Commercio americana in Italia Simone Crolla e Roberto Parodi, volto televisivo ormai famoso anche sui social e motociclista piuttosto critico con i divieti della giunta Sala.

"Il futuro sindaco può essere fra le persone che sono qua presenti" afferma Salvini incalzato dai cronisti soprattutto su Resta, il nome che circola con più insistenza ormai da mesi e che potrebbe piacere anche a Forza Italia. Prima si sceglie il candidato, secondo Salvini, meglio è, nella speranza "che non ci siano due anni di trascinamento" va avanti il leader della Lega, convinto che "sarebbe più saggio votare nella prossima primavera". Perché il rischio è che la città "perda il suo dinamismo, dal momento che tra il sindaco e la Procura il mio timore è che nessuno si prenda la responsabilità di decidere nulla. Sala si è chiuso nel suo Palazzo. La mia impressione - commenta con una punta di veleno - è che sia un po' insofferente. Sicuramente è preoccupato per le inchieste: non deve essere facile, però uno deve farsi un esame di coscienza" prosegue Salvini che vorrebbe trasferire in città la sede principale della Consob. "Milano è la capitale finanziaria del Paese. Non ha senso che l'ufficio che si occupa della tutela del risparmio non sia qui". Una proposta "molto intelligente" secondo Crolla: "Molti turisti americani - osserva - passano da Milano portando benessere e ricchezza", ma spesso "trovano una città non così ben manutenuta". Gli investitori, statunitensi e non solo, cercano "certezze" e quello che è successo con il caos sull'urbanistica "è un colpo alla nostra credibilità - spiega Crolla - Questa città attrae e sottrae. Ma rappresenta il 10 percento del Pil del Paese. Se si ferma, è un problema per tutta l'Italia". Duro anche il giudizio di Parodi: "Amo questa città e non potrei stare altrove. Ma la Milano di oggi è repellente - attacca - Tutto è normato, approccio tipico della sinistra. Non si può più andare in moto e in macchina". Eppure "l'Italia pesa lo 0,8 per cento delle emissioni di CO2 mondiali, l'Europa il 7 per cento e la Cina il 34 per cento. Questa cosa dell'ecologia - aggiunge - è tutta da dimostrare. È una persecuzione campata per aria. Qual è lo scopo di questa minchiata delle Ztl? L'ecologia di via Montenapoleone? Ma per favore...".

Fari quindi puntati sull'applauditissimo Resta. L'ex rettore sa bene di essere tra i papabili e non si sbilancia, mantenendo il suo profilo istituzionale: "Non avrò e non vorrò avere le chiavi della città. Sono un tecnico e mi occupo di giovani e innovazione" dice sibillino, anche per evitare di farsi tirare per la giacchetta: "Io mi occupo di tecnologia - ricorda Resta - e credo che molte delle partite che si giocheranno in futuro avranno bisogno di tecnologie per risolvere i grandi problemi, dalla qualità dell'aria alla mobilità, fino alla velocizzazione delle procedure". Risposta signorile anche sui problemi di Milano: "È diventata internazionale e sta soffrendo un po' tutte le problematiche delle città internazionali. Ma è più piccola e può guardare agli altri per vedere gli errori che sono stati fatti". Come a Parigi, dove non si sono accorti del fatto che "davanti a questa grande spinta internazionale ci sono stati degli strappi sociali".

Quello di Resta "è uno dei nomi che hanno un profilo interessante per potere affrontare la sfida", assicura il segretario lombardo della Lega Massimiliano Romeo. "Civico o politico è una questione che non mi appassiona: l'importante è scegliere presto il nome per far conoscere le idee del centrodestra per la città".

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