«Sfido la sinistra nella sua tana»

«Sfido la sinistra nella sua tana»

Roberto Bagnasco nasce politicamente nella Democrazia Cristiana e dal 1995 è tra i fedelissimi che hanno scritto la storia genovese di Forza Italia prima e del Popolo della libertà ora. Per dieci anni sindaco azzurro di Rapallo, nel 2002 è stato il candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia e fino al 2007 consigliere provinciale. Ora si lancia in una nuova sfida: portare la voce del Tigullio in consiglio regionale, sradicando con l’impegno e i risultati le ultime roccaforti rosse. Così oggi alle 11 sarà in corso Colombo a Sestri Levante per incontrare i sestresi.
Bagnasco, va a casa del diavolo
«A Sestri tengo parecchio perché il nostro partito sta facendo un lavoro egregio anche in consiglio comunale e cominciamo a sentire le risposte da parte della gente, stufa della sinistra sorda»
Ha puntato tanto sul Tigullio, quali priorità per rilanciarlo?
«Non ci sarà nessun rilancuio se non provvediamo alle infrastrutture. Di pari passi dobbiamo pensare al miglioramento del servizio alberghiero coinvolgendo gli operatori del settore e far sì che vi sai una professionalizzazione degli operatori turistici: tutti temi regionali al momento disattesi»
Il futuro del levante passa solo dal turismo?
«Prevalentemente sì, ma ci sono realtà aziendali interessanti che devono continuare a vivere e che meriterebbero di essere delocalizzate in Val Fontanabuona: a scapito loro e del territorio»
Tanta gente si è esposta e si sta esponendo per lei. Anche personaggi di livello nazionale
«È venuta anche il sottosegretario Stefania Craxi che ringrazio come tutte le persone che si stanno adoperando per me. Non voglio autogiudicarmi, credo che la coerenza dei comportamenti paghi»
È una campagna elettorale difficile: a livello nazionale dettata dalla magistratura, mentre in Liguria si sono visti anche atti intimidatori e minacce
«Quando vengono a mancare gli ideali è sempre un segnale negativo: dobbiamo tornare alla politica fatta per passione non per mangiare.

Abbiamo una classe dirigente fatta da troppi dilettanti allo sbaraglio»
Berlusconi ha chiamato il Pdl a raccolta e la risposta c’è stata
«Sono molto dispiaciuto per non aver partecipato, ma avevo preso altri impegni di campagna elettorale. Ho spinto molti amici a partecipare: ancora una volta abbiamo sdoganato la sinistra sulla piazza. Ancora una volta ha fatto benissimo Berlusconi».

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