Chi conosce a fondo larte di trasformare un filo in un prodigioso manufatto, magari senza taglia e perfettamente ripiegabile per essere riposto con nonchalance in valigia, si posiziona di diritto ai vertici dei desideri della donne e in cima alla loro ammirazione. Laura Biagiotti, per esempio, da sempre consacrata regina del cashmere, ha proposto ieri una serie di quadrati di maglia che si trasformano in abiti semplici e perfetti, nei colori del crema e del bianco, talvolta profilati di nero. «Ogni donna ha la sua fisicità e io la rispetto pensando al vestire come a un gesto darte» diceva la stilista prima di far sfilare, fra due sculture di Flavio Lucchini, il risultato di una ricerca profonda verso lassoluta libertà: maglie sottilissime con orli irregolari e sofisticati drappeggi che lasciano alla donna la possibilità di giocare adattando labito al suo corpo. E poi maglie in 3D con nuove arricciature, pieghe, ruches e goffrature che movimentano poncho asimmetrici e tuniche sensuali. Speciali il lungo abito a trecce decorato con un magnifico jabot di maglia.
Il bustier in maglia «Christy» indossato in passerella dalla top model Christy Tarlington nel 1992, è per lo stilista Gaetano Navarra un pezzo iconico riproposto in versione micro-abito di fili doro con finiture di daino per celebrare i suoi ventanni di carriera. Quindi la maglia rimane con la sua grinta contemporanea, un argomento centrale della nuova collezione per la prossima estate nella quale spiccano micro-pull e gonne a ruota e abiti maxi mossi da complessi inserti di rete e uncinetto. Piccoli, moderni capolavori ha mandato in passerella anche Les Copains disegnata da Albino: sottili tuniche rigate, piccoli blazer di maglia destrutturati ed esotici pepli monospalla.
«È una collezione vacanziera, fra i rigati che fanno pensare a Saint Tropez e i fiori nei capelli che ricordano le tahitiane di Gauguin», spiegava lo stilista mentre in passerella sfilavano anche micro pull e bustini annodati a «cache-coeur» su gonne lunghe e drappeggiate in georgette, reggiseni e costumi da bagno lavorati a micro balzine nei colori del lime, dell'arancio e del fragola. Insomma un beachewear di lusso realizzato con maglieria sottile così come lussuosa e duttile è pure la beach-couture di Cristina Ferrari che nella collezione Fisico ha costruito sartorialmente costumi da bagno doppiati utilizzabili in mille modi mandandoli in scena su modelle bionde, statuarie ed energiche, ragazze che non amano passare inosservate anche quando trasformano il foulard in un delizioso caftano con lausilio di due clip metalliche calamitate.
Inutile dire che tessuti e filati sono lorigine della moda. Loro Piana ha presentato in questi giorni la fibra estratta dal fiore di Loto che nasce spontaneamente sui laghi birmani e in particolare sullInle. Somiglia a una fettuccia, è leggera, traspirante, la più fine delle fibre acquatiche mai tessute.
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