da Milano
«La rivalutazione delle categorie catastali è ancora il meno: è il catasto patrimoniale messo a regime il vero pericolo incombente. Allora sì che le tasse sulla casa sarebbero più che raddoppiate». A lanciare lallarme è Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia: nel mirino, il progetto di revisione catastale previsto dal governo, «pericoloso perché impone ai proprietari di pagare le tasse non sui redditi, come avviene in tutti i Paesi civili, ma sul valore delle loro case. Che, ovviamente, è virtuale, perché si realizza solo se, e quando, limmobile viene venduto: e non è che uno può vendersi un mattone allanno». Il reddito vero, sottolinea Sforza Fogliani, è quello che «il proprietario ricava ordinariamente dallimmobile, che sia affittato o usato come abitazione. Ed ecco allora che entrano in gioco i coefficienti di redditualità, un escamotage che consente di trasformare i valori virtuali in redditi concreti, su cui applicare i tributi». Questo, sottolinea il presidente di Confedilizia, «significa negare la certezza del diritto. Questoperazione è incostituzionale». Secondo le stime di Confedilizia, le tasse sulla casa saranno più che raddoppiate, visto che i Comuni, dopo avere aumentato le aliquote Ici, alzeranno certamente anche gli estimi». Ma quello che è paradossale è che «questo governo abbia varato un disegno di legge per mettere a regime un catasto patrimoniale, basato quindi sui valori con esclusione di qualunque riferimento ai redditi, quando, nel 1998, le stesse persone avevano fatto una scelta ben diversa». Nel 1998, ricorda infatti il leader dellassociazione di proprietari di immobili, il governo aveva «previsto una revisione degli estimi basata sul censimento sia dei valori che dei redditi. Adesso hanno cambiato idea per avere mano libera nei coefficienti.
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