Lo sfregio a Quattrocchi isola Pericu a sinistra

Diego Pistacchi

Via Quattrocchi? Sì, ma non nella sua Genova. È Roma a fare quello che il sindaco Giuseppe Pericu ha sempre evitato di fare. È il compagno Walter Veltroni a prendere l’iniziativa e a trattare da eroe il genovese che ha fatto vedere a tutto il mondo, a cominciare dai suoi carnefici, «come muore un italiano». Un italiano, non un «fascista», o un «camerata», come qualcuno ha con cattiveria assolutamente gratuita voluto insinuare all’indomani del ritrovamento del video dell’esecuzione. Un italiano, un genovese che non si è mai vergognato della sua città come la sua città ha fatto di lui, persino nel giorno dei funerali nella cattedrale di San Lorenzo, talmente piena da non trovare un posto per il sindaco Giuseppe Pericu. Tutta Italia chiede che a Fabrizio Quattrocchi siano concessi gli onori che merita. A Firenze come a Trieste sono già partite iniziative formali per ottenere la dedica di una via al bodyguard. In Lombardia c’è una proposta che viene rivolta a tutti i Comuni della regione. A Roma, appunto, è lo stesso sindaco a fare tutto in prima persona. E anzi, a sollecitare i compagni di giunta, a invitarli a fare presto.

Veltroni «ha chiesto all'assessore Gianni Borgna di portare all'attenzione della prossima riunione della commissione toponomastica del Comune di Roma la proposta di intitolare una strada della capitale a Fabrizio Quattrocchi, l'ostaggio italiano barbaramente ucciso in Irak il 14 aprile del 2004», recita testuale la nota diffusa dal Campidoglio, che non lascia spazio alle (...)

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