da Roma
Prima su allAmbiente. Poi giù allAttuazione del Programma. In vetta con portafogli, a valle senza portafogli e infine addirittura senza niente. Di nuovo su, probabile viceministro, e poi in basso con un pugno di mosche. Infine in piedi con un sottosegretariato allo Sviluppo Economico con delega al Turismo. Sempre meglio che tornare a casa a mani vuote.
Il frenetico giro sulle montagne russe sembrerebbe finalmente terminato per Michela Vittoria Brambilla. La roulette dopo tanto girare si sarebbe fermata nella casella Turismo. Il condizionale è dobbligo vista la convulsa altalena dei giorni scorsi e considerato che comunque durante tutto il weekend lordine di squadra è «bocche cucite». Almeno fino al consiglio dei ministri convocato per lunedì, quando si dovrebbero ufficializzare tutte le nomine. Si potrebbe dire dunque che quella della Brambilla è nomina certa, certissima, anzi probabile.
Di sicuro la rossa dacciaio è stata sottoposta ad uno stress che avrebbe steso a terra chiunque. Non ci si può stupire quindi se ieri, appena uscita da Palazzo Grazioli, dopo lincontro con Silvio Berlusconi, durato una quarantina di minuti, non appariva scintillante come di consueto. Colta dalle telecamere con espressione palesemente affranta e capello aragosta a digiuno di piastra da almeno ventiquattrore, la Brambilla non ha voluto dire nulla, rimandando qualsiasi domanda dei giornalisti al presidente del Consiglio. Atteggiamento inconsueto per la leonessa di Calolziocorte di solito assai disponibile e ciarliera con la stampa. Inconsueto ma comprensibile per levidente differenza di peso tra la nomina a viceministro con delega alla Salute e un semplice sottosegretariato. Soprattutto se si tiene conto del fatto che Berlusconi aveva lasciato intendere che quel ruolo era destinato proprio alla Brambilla. Un viceministero di grande peso quello alla Salute che invece probabilmente verrà affidato al professor Ferruccio Fazio, un tecnico.
Lungo il cammino della Brambilla verso il viceministero sono sorti due ostacoli. Il primo di merito: sembra che resistenze nei confronti della presidentessa dei Circoli della Libertà siano venute proprio dal settore in questione per la sua mancanza di conoscenza del tema specifico. Il secondo ostacolo è di carattere più generale e riguarda la costruzione della squadra nel suo complesso. Sono troppi i viceministeri richiesti al premier, che avrebbe mostrato insofferenza di fronte al gonfiarsi eccessivo della squadra di governo.
Dunque, dopo aver avanzato la proposta alla Brambilla, il premier nel pomeriggio di ieri ha ricevuto in via del Plebiscito pure il ministro Claudio Scajola, proprio per sondare la sua disponibilità ad investire la Brambilla del ruolo di ambasciatrice del Turismo. E salvo sorprese dellultimora la sofferta partita della Brambilla dovrebbe concludersi così.
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