Sgozzò il fidanzato: «Un incidente»

«Una sola coltellata è compatibile con l’ipotesi dell’incidente». È questo il fulcro della testimonianza resa, ieri in aula, in tribunale a Sanremo, dal professor Roberto Malcontenti, dell’Istituto di Medicina Legale di Genova, che ha illustrato la sua perizia, nell’ambito del processo contro la studentessa marocchina di 21 anni, Btisfam Lazrak, accusata di omicidio volontario premeditato per aver accoltellato ed ucciso, nel maggio del 2009, Salah Lafifi, 33 anni, algerino.

A sostegno della tesi dell’incidente, il perito della difesa ha puntato le proprie argomentazioni anche sulla traiettoria del fendente, spiegando come l’imputata, avendo accoltellato con la mano destra il fidanzato, avrebbe dovuto colpirlo sulla parte destra della gola, anziché sulla sinistra, come si evince dalla documentazione fotografica. Secondo la difesa, quindi, la vittima sarebbe morta per un tragico incidente, nel tentativo di disarmare la ragazza che avrebbe voluto aggredirlo, non con l’intento di ucciderlo, ma semplicemente di ferirlo.

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