Sherazade in fuga dalla Bagdad in guerra

Bagdad. Un presidio militare, due soldati, una donna che chiede aiuto per fuggire quella che sembra una morte certa. Poi la musica. La desolazione della guerra che lascia il posto a un giardino ricco di colori e personaggi, da Aladino e il genio della lampada a Alì Babà e Sinbad, passando, ovviamente, per Sherazade. È lei, instancabile narratrice di Le mille e una notte, infatti, la donna che chiede aiuto ai militari, perché ha ormai finito le storie per il sultano. Gioca sul sottile confine tra realtà e fantasia Le mille e una note di Gigi Palla, mini musical in due atti che, nelle mattine da oggi al 4 aprile, chiude il cartellone che l’Eliseo riserva ai ragazzi. «Quando sentono parlare di Bagdad - spiega Palla - i bimbi pensano alla guerra e alla devastazione che hanno visto al telegiornale. Per questo ho voluto raccontare un Oriente diverso, restituendogli la magia di una terra ricca di bellezze, arti e cultura». Giunta all’ultimo racconto e, quindi, alla sua ultima notte, Sherazade non sa come intrattenere il sultano. I soldati le consigliano di raccontare ancora le sue storie, stavolta cantando. Aladino e Le tre sorelle sono le favole che fanno da cornice a un mondo di personaggi magici e atmosfere surreali e immaginifiche. Gli spettatori di qualunque età sono chiamati a farne parte. «L’interazione - spiega l’autore - gioca un ruolo fondamentale nei miei lavori, nonostante in questo, rispetto ai precedenti, sia minore». L’Oriente ideato da Palla conquista i piccoli, ma anche i più grandicelli. «C’è una grande responsabilità nel preparare uno spettacolo per giovani - dice Santuzza Calì, “veterana” dell’Eliseo Ragazzi, cui partecipa dal ’98, nonché costumista e scenografa della pièce -. Realizzare una cosa bella non basta, deve essere semplice e facilmente riproducibile, perché i piccoli possano continuare a riflettere su di essa e imparare a giocare con la fantasia.

Ciò che mi ha colpito è che il pubblico presente alle matinée non è, come ci si potrebbe aspettare, solo di ragazzi, ci sono numerosi adulti, venuti per accompagnarli e poi rimasti incantati dalle atmosfere e, ancora più sorprendente, molti ventenni».

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