MilanoCon lInter il conto sembrava chiuso, visti i 14 gol (15 con quello delleuroderby sospeso per il petardo) rifilati ai nerazzurri nei derby ma, vista la favorevole occasione, niente di meglio che continuare la serie. Con José Mourinho il conto è invece aperto e Andriy Shevchenko da tempo aspettava una serata così per fare ricredere il tecnico che nel Chelsea laveva messo in naftalina. «Per la Dinamo e per me, prendere punti utili e far vedere che sono ancora un giocatore e so fare gol», i propositi battaglieri di Sheva che però preferisce subito spegnere le polemiche con lo Special One. «Non ho niente contro di lui, è un ottimo allenatore, rispetto il suo ruolo e guardo avanti». E allorizzonte cè una Dinamo Kiev che vuole fare da guastafeste per Barcellona e Inter in un girone che gli ucraini considerano aperto e alla loro portata. «Non ci sentiamo battuti in partenza anche se il Barça è la squadra più forte del mondo, hanno Messi che è in assoluto il migliore in circolazione e lInter arriva da una cinquina di reti al Genoa. Ma attenti: la Dinamo non è il Genoa».
Sembra ritrovato questo Sheva che, a 33 anni, sta vivendo una seconda giovinezza. Ha messo alle spalle 175 gol col Milan, ha dimenticato gli anni persi col Chelsea, sorride tristemente a ricordargli il come back in rossonero nellestate 2006. Tutto messo in un angolino, meglio pensare alla Champions e ai Mondiali che vedranno la sua Ucraina spareggiare con la Grecia.
Shevchenko «Ho sempre lInter nel mirino Non Mourinho»
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