Marina Pescatori
Fatta lItalia, fatti gli italiani, di cosa cè bisogno ancora? Forse di qualcuno che di tanto in tanto ci ricordi che la nostra identità nazionale affonda le radici in antiche realtà territoriali i cui caratteri distintivi sono confluiti in un unico Stato unitario. Ebbene, questo «qualcuno» ora cè. Si chiama «Le radici della Nazione», e propone un insieme di eventi ideati per celebrare il 150° anniversario dellUnità dItalia. Partito in anticipo sul genetliaco del 2011, il progetto ha avuto il suo prologo nel 2004 con la mostra «Fonti della storia dItalia» e presenta questanno, dal 2 giugno al 18 settembre, la sua prima esposizione monotematica «I simboli dappartenenza».
Si ispira al nostro emblema per eccellenza citato nellarticolo 12 della Costituzione, la bandiera della Repubblica, ma a chiedere agli italiani quale sia in realtà il preferito, si potrebbe scoprire che di distintivi primari nel nostro Paese ne esistono tanti. Per un musicista, segno didentità potrebbe essere la figura di Giuseppe Verdi; per un tifoso, la maglia azzurra della nazionale di calcio; per un prelato, il patrono dItalia san Francesco dAssisi.
A ciascuno il suo simbolo dunque, e nulla di strano che in questa mostra al complesso del Vittoriano - non cè miglior location per unItalia doc - il tricolore di Vittorio Emanuele II conviva con il gagliardetto del Coni, e un oggetto di Giò Ponti si affianchi al costume di Pulcinella.
Per mettere insieme linesauribile gamma di identità nazionali si è dato fondo a ogni risorsa battendo ogni strada possibile. Nellimpresa, oltre ai soliti noti musei di riferimento, sono stati coinvolti collezionisti di memorabilia sportive, istituzioni quali il Nobile collegio chimico farmaceutico di Roma e persino il Santuario Madonna del Divino Amore, dal quale è arrivato l'ex voto dell'impresa del dirigibile Italia al Polo nord, anno 1928. Naturalmente, non mancano in mostra riferimenti pittorici e scultorei di tutto rispetto, opere dal 500 ai giorni nostri quasi tutte di artisti noti al grande pubblico: Francesco Hayez, Antonio Canova, Giacomo Balla, Giorgio de Chirico...
Ma forse può stuzzicare di più il visitatore la presenza di oggettistica poco «battuta», come la coppia di cariatidi intagliate e dipinte che ornavano lingresso degli alloggi della pirofregata Italia, in servizio fino al 1875, o il cofano portabandiera della corazzata Sardegna su cui è raffigurata la regina Eleonora d'Arborea.
Orario: tutti i giorni 9.30-18.30. Ingr. gratuito. Info: 06-6780664
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.