È sempre più cool il vino, soprattutto quello italiano, protagonista dell'happy hour di qualità. Quella che era un'abitudine consolidata a Milano si sta estendendo in tutta Italia tanto da far salire al 27% il numero degli italiani in età compresa tra i 18 e i 64 anni che ama l'aperitivo fuori casa secondo i dati della Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Che ruolo ha il vino nell'aperitivo di qualità? È questo uno dei temi che aprirà domani la 47° edizione del Vinitaly. L'aperitivo rappresenta un vero e proprio rito di aggregazione sociale per passare del tempo con gli amici e conoscere gente nuova. Uno, due o tre calici di vino diventano così l'accompagnamento ideale, anche da un punto di vista economico, per una vera e propria cena o un'aperi-cena, composta da stuzzichini e finger food, apprezzando però sempre di più la qualità del cibo servito al tavolo e non al buffet. Il vino italiano scopre così il suo lato glamour e diventa protagonista di eventi mondani a base di celebrities e location straordinarie. Il posto d'onore rimane per la bollicina, perfetta protagonista dell'happy hour. E proprio al Vinitaly verrà lanciato 700 slm, il primo brut prodotto da Cusumano, uno dei pochi spumanti siciliani, l'unico nato da viti coltivate sui pendii di una montagna siciliana. Un'avventura iniziata nel settembre di tre anni fa quando il clima fresco di Ficuzza si è insinuato nelle menti creative dei Cusumano dando vita a uno spumante composto in prevalenza da uve pinot nero e da chardonnay.
Viviana Guglielmi conduce «Happy Hour» dal martedì al giovedì alle 18.30 su Telelombardia. L'emittente diretta da Fabio Ravezzani è visibile sul digitale terrestre nel nord Italia (canale numero 10) e sul satellite (canale 511 di Sky)
Si apre domani a Verona Vinitaly, il salone internazionale dedicato al vino e ai distillati. L'anno scorso erano presenti oltre 4mila espositori su un'area di 95 mila metri quadri. Più di 140mila i visitatori, 48mila dei quali provenienti da 110 Paesi. Fino a mercoledì si alterneranno seminari, incontri, rassegne e degustazioni. Molte le novità: ad esempio le bottiglie della capienza di un calice o due.
Sì, perchè il nuovo modo di bere il vino è quello che ti permette di gustarlo, senza sprecarlo e senza esagerare. Un bicchiere, per favore. Ma che sia buono e di qualità. Ecco allora la versione Mignon, novità proposta dal «Matto delle Giuncaie», il rosso IGT della fattoria Dianella. La nuova bottiglia, da 375 ml, è stata creata appunto per concedersi il piacere di stappare un vino di qualità anche per un solo calice: aperitivo o cenetta o colazione di lavoro.
Il «Matto delle Giuncaie» nasce unicamente da uve sangiovese di un solo vigneto: è morbido e bevibile nonostante alla prima impressione appaia «vigoroso». La sua peculiarità è data dalle note di tabacco amalgamate a frutti rossi. Imbottigliato per la prima volta nel 2001 da Francesco e Veronica Passerin d'Entréves, proprietari della fattoria Dianella. La produzione è sulle colline di Vinci, nell'area Montalbano a ovest di Firenze che è una delle sottozone del Chianti DOCG: qui sorge Dianella, splendida villa medicea di fine XVI secolo, veniva utilizzata dai medici come casino di caccia, da cui il nome, il vezzeggiativo della dea della caccia.
La fattoria si estende per 90 ettari, il vigneto ne occupa 25 a una altitudine di 140 metri. Le colline sono di origine calcarea, la varietà maggiormente rappresentata è il Sangiovese a cui si uniscono il Colorino, la Malvasia del Chianti, il Cabernet Sauvignon e, in piccola parte, il Trebbiano. Non solo vino. Dagli ulivi Dianella nasce un olio extra vergine intenso e personale, sono 15 ettari con varietà Frantoio, Leccino, Penolino e Moraiolo.La tradizione vinicola risale a fine '700, si trova testimonianza negli scritti di Renato Fucini. Dal '900 il Chianti Dianella è noto in tutta Italia.
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