Si butta sotto la metropolitana l’autista riesce a frenare in tempo

Si butta sotto la metropolitana l’autista riesce a frenare in tempo

Ancora una volta la professionalità e la prontezza di riflessi di un conducente della metropolitana ha salvato la vita a un uomo che aveva tentato di uccidersi lanciandosi sui binari. Il macchinista infatti è riuscito a frenare tempestivamente, arrestando le ruote a pochi centimetri dall’aspirante suicida. È già la seconda volta dall’inizio dell’anno, mentre in altre due occasioni un anziano è morto e una giovane ha riportato gravissime ferite.
Gettarsi sotto la metropolitana è una pratica a cui gli aspiranti suicidi ricorrono con una certa frequenza, per la facilità con cui si può accedere alla linea ferroviaria e per la certezza di riuscire nell’intento. Come avrà pensato il giovane italiano di 32 anni che ieri attorno alle 13 è sceso alla fermata Garibaldi della linea 2 e quando il treno è sbucato dalla galleria s’è lanciato sui binari.
Alla guida del treno però un macchinista esperto, 50 anni, molti dei quali passati ai comandi di un metrò quindi abituato a scrutare i movimenti delle persone in banchina. Il conducente ha compreso al volo le intenzioni del ragazzo e, quando ha visto che stava spiccando il salto verso le rotaie, ha subito frenato. Il pesante convoglio ha iniziato a rallentare con uno sferragliare sinistro, per poi fermarsi a pochi centimetri dal giovane. Lanciato l’allarme sul posto è arrivato personale del 113 e del 118, il trentenne è stato raccolto molto scosso ma incolume e portato al Niguarda in codice verde. Nessun danno invece per i passeggeri. La linea è rimasta bloccata per qualche minuto, poi la circolazione è ripresa regolarmente.
Quasi la fotocopia di quanto successo il 20 gennaio alle 7.30 sulla linea 3, alla stazione Porta Romana, dove un uomo di 40 anni s’è lanciato sui binari. Anche in quell’occasione il conducente ha intuito le sue intenzioni, riuscendo a frenare in tempo. Anche se poi, per lo spavento, ha dovuto farsi ricoverare in ospedale insieme all’aspirante suicida.
Nulla hanno invece poto i conducenti dei due treni che all’alba dell’8 marzo transitavano lungo la linea 2 all’altezza del cavalcavia Melghera, tra Cernusco e Vimodrone. Entrambi non hanno potuto evitare il corpo di un uomo di 64 anni che si era steso sulle rotaie per farla finita. Mentre il 5 marzo alle 11.

30, una ragazza di 24 anni scesa alla fermata Loreto, sempre della linea 2, è sfuggita all’attenzione del padre e si è lasciata andare sui binari. Il convoglio le è passato sopra senza ucciderla, ma causandole danni permanenti.

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