«Grazie amici miei, uno per uno, ché mi avete dato il coraggio, la forza e lallegria per esibirmi tante sere di fila, e il piacere supplementare e impagabile di veder premiata dalla vostra fedeltà una mia persuasione radicale: che la Divina Commedia non sia unantologia di emozioni liriche e ingorghi drammatici, intercalati da barbose dissertazioni che hanno fatto il loro tempo, ma un libro-mondo che si inietta in ciascuno di noi per trasformarsi in libro-vita». Così Vittorio Sermonti chiude lultimo capitolo delle letture dantesche, unavventura iniziata tre anni fa.
Cento serate che hanno accompagnato 150mila milanesi. Felici di spegnere la televisione per affollare piazza Santa Maria delle Grazie. Anche sotto la pioggia. Tre stagioni in cui Sermonti ci ha fatto innamorare di nuovo del grande poeta. Anche chi di noi aveva imparato i suoi versi a memoria senza sentimento, e chi li aveva dimenticati.
Questa sera (alle 21) il celebre dantista sarà per lultima volta a Santa Maria delle Grazie a regalarci la sua appassionante lettura dellultimo canto del Paradiso.
Unidea nata grazie al Progetto Italia promosso da Telecom: «Milano ha riscoperto i valori di una cultura vera e pulsante, senza polvere; ha ritrovato il puro piacere dello spirito - dice Andrea Kerbaker, amministratore delegato di Progetto Italia Telecom -.
Dopo il successo di queste serate, le letture dantesche sono quasi diventate una moda, in tutta Italia. A Milano e ai milanesi mancheranno molto, anzi moltissimo.
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