Los AngelesIntervistare Robin Williams è come assistere a uno spettacolo di cabaret. Risponde imitando i pinguini Ramon e Lovelace, a cui dà la voce in Happy Feet 2 di George Miller, il sequel del cartone che nel 2006 vinse l’Oscar, da domani sui nostri schermi.
Come è stato ritrovare l’équipe di Happy Feet?
-Lavorare con George è davvero unico perché contrariamente ad altri film di animazione lui non registra gli attori separatemente, ma ci vuole tutti assieme in cabina a interagire. Adoro guardare George in studio con noi. Ti domandi cosa hai fatto di sbagliato, perché si addormenta, ma in realtà ascolta con gli occhi chiusi. E quando è contento li apre e urla “Yess!”».
Questo film è in 3D. Cosa pensa di questa tecnologia?
«L’unica cosa che non voglio vedere in 3D è un film porno? La tecnologia è straordinaria, ma c’è buon 3D e 3D così così. In questo film trovo che le sequenze subacquee siano straordinare, è come essere nello spazio».
Quali sono i suoi film di animazione preferiti?
«Da bambino adoravo i vecchi cartoni animati della Warner Brothers, i Looney Tunes. Come quelli con Taddeo, il cacciatore pelato che cerca sempre di acchiappare Bugs Bunny e Daffy Duck. Uno dei miei momenti preferiti è quando canta “Ammazza il coniglio”" sulle note di Wagner. Ma anche Erik che canta Tosca nel nostro film non è male. Il lupo Mc Wolf sempre alla caccia di una donna sexy sono io nella vita reale. E quando ho avuto il mio primo figlio mi sentivo come Gatto Silvestro. Ma oggi mi piacciono molto anche gli anime giapponesi, come i film di Hayao Miyazaki e Ghost in the Shell di Mamoru Oshii».
Lei è sempre così brillante e capace di improvvisare su tutto?
«No, anche se la gente si aspetta che lo sia. Una volta ero in un aeroporto e una donna venne verso di me e mi disse “Fammi ridere!”. È come andare da Baryshnikov e dirgli “Balla!”. No, è impossibile essere acceso tutto il tempo, ci vuole un catalizzatore per ispirarti. A volte vuoi solo chiacchierare coi tuoi amici e la tua famiglia. E spesso vuoi solo osservare la gente e i suoi comportamenti per poi poterli usare nelle tue performance. Come ieri ho visto un bambino di due anni che mangiava con le mani, non sapeva usare cucchiaio o forchetta. Poi gli danno in mano un’iPhone e comincia a giocarci come se niente fosse. Fantastico, roba da non credere».
In quel momento fuori dalla camera d’albergo dove si svolge l’intervista, qualcuno fa cadere un vassoio con gran fracasso.
"Come si diventa...pinguino"
Per far ridere ci vuole anche l’ispirazione
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