Si paga in più scaglioni la nuova Tia, tassa che sostituisce la Tarsu

Diversi genovesi l’hanno ricevuta ieri con scadenza oggi ed è scoppiata la protesta

Riccardo Re

Ieri, brutto risveglio per decine di persone. Non solo ad attenderli c'era il postino con in mano la fattura della nuova tariffa di igiene ambientale, la giovane Tia, non certo più amata della vecchia Tarsu, ma c'era anche una scadenza più che mai prossima: oggi. E così, neanche il tempo per rinvenire dal collasso che sarà il caldo, sarà l'importo, ha colpito i malcapitati, portafogli alla mano, ci si è dovuti affrettare per racimolare il gruzzolo necessario da pagare rigorosamente entro oggi.
Da quest'anno cambia tutto, non più quattro rate da versare nelle casse comunali, ma delle riscossioni se ne occuperà l'Amiu. E non lo farà attraverso quattro rate, bensì in due. E a luglio scatta la prima scadenza, anche se, come spiega al Giornale l'amministratore delegato Amiu, Pietro D'Alema, «per evitare code e intoppi si è deciso di non stabilire un'unica scadenza uguale per tutti, ma di fissare 4/5 lotti di pagamento». E così c'è chi pagherà domani, chi il 14, chi il 24 o il 31 e in alcuni casi particolari perfino ad agosto.
Il problema però è che la cittadinanza, questo non lo sapeva, e così ieri, come si è potuto riscontrare dalle numerose telefonate in redazione, si è scatenato il panico da tassa generale. «Ho appena ricevuto la fattura e devo pagare entro domani, come faccio? È uno scandalo» o ancora: «Ho scoperto da un mio amico che domani è l'ultimo giorno per pagate sta cavolo di Tia, ma non ho ricevuto neppure la bolletta».
«Strano - evidenzia D'Alema - perché fino a oggi, da noi non sono giunte segnalazioni. Alcuni hanno telefonato per chiedere entro quanto avrebbero dovuto pagare, ma nessuno che si sia lamentato di aver ricevuto la fattura all'ultimo». Eppure le persone cui è capitato sono numerose e per loro non è prevista una particolare clemenza. Infatti negli anni passati diversi utenti hanno versato l'intero importo entro l'ultima rata senza aver pagato mai nessuna mora ma D'Alema avverte «se è vero che ci sono questi problemi cercheremo di gestire i singoli casi -se avremo modo di appurarli- ma in linea di massima ci vuole rigore e le scadenze dovranno essere rispettate».

Ma qui sorge un nuovo problema, come dimostrare di aver ricevuto la fattura all'ultimo se non addirittura dopo la data di scadenza? Impossibile, perché le bollette per le famiglie e le fatture per le aziende non arrivano tramite raccomandata. Si sappia però che per legge le fatture possono essere pagate entro 60 giorni dalla data di emissione e anche se questi ritardi all'Amiu li imputano alla lentezza delle poste, un controllo di certo, non guasta.

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