Verona. «La linearità e la coerenza del mio comportamento impedivano una scelta diversa». Così Luigi Castelletti spiega il ritiro della sua candidatura a sindaco di Verona. Il presidente della Fiera scaligera si era proposto, con una lista civica, quando la Cdl sembrava orientata a correre in ordine sparso alle Comunali con Alfredo Meocci, ex dg della Rai alfiere di Udc e Fi, e Flavio Tosi, assessore regionale alla Sanità, per Lega Nord e An.
La frattura è stata ricomposta per intervento di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi che hanno collaborato per varare una candidatura unica: Flavio Tosi. Ieri, alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste, è giunto il forfeit di Castelletti dopo che giovedì in nottata Meocci aveva deciso di ritirarsi per favorire la compattezza della coalizione.
Una decisione maturata dopo che «i partiti hanno privilegiato scelte condizionate da logiche interne, portando chiarezza e ricomposizione sugli schieramenti».
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