Un anziano va in ospedale per farsi operare al femore e, al risveglio, scopre che l’intervento cui è stato sottoposto ha interessato la gamba sbagliata. A un anno dal drammatico errore, sono state chiuse le indagini e ci sono dodici indagati tra medici e infermieri in servizio agli ospedali di Boscoreale e Castellammare di Stabia in provincia di Napoli.
I fatti avvennerono nel giugno dello scorso anno quando l’86enne, originario di Sassari ma residente da anni a Torre Annunziata, fu sottoposto a un banale intervento di riduzione per una frattura al femore. Al risveglio, però, il paziente scoprì di essere stato operato alla gamba sana. L’uomo venne sottoposto subito, all’ospedale di Boscoreale, a un’altra operazione che riuscì. Ma strapazzato da tanti interventi e dall’età avanzata, le condizioni dell’86enne lentamente peggiorarono fino a che i sanitari non decisero per lui il ricovero nel reparto di rianimazione della struttura ospedaliera di Castellammare di Stabia dove spirò venti giorni dopo.
Sotto inchiesta sono finite dodici persone, tra medici e infermieri in servizio presso le due strutture sanitarie, tra di loro c’è il primario del reparto di Ortopedia dove venne operato due volte l’anziano. L’ipotesi di reato iniziale era quella di omicidio colposo ma la magistratura ha deciso di derubricare il caso e adesso devono tutti rispondere, a vario titolo, di lesioni gravi.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta della magistratura, infatti, la morte del paziente non sarebbe dipesa direttamente dall’errore chirurgico o da una condotta diretta da parte dei sanitari napoletani.
Tante e differenti sarebbero state le cause che hanno portato al decesso dell'anziano e non tutte da ricondurre all'errore in sala operatoria. Non essendoci nesso causale, cade l’ipotesi di omicidio colposo ma rimane in piedi quella di lesioni gravi.
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