Fabrizio de Feo
da Roma
Nessuna alleanza, al massimo un patto di «non belligeranza» tra gli avversari storici che da sempre si fronteggiano dentro Alleanza nazionale. Le trattative sono ancora in itinere. I contatti si infittiscono. Le relazioni umane più spigolose, su tutte quella tra Gianni Alemanno e Maurizio Gasparri, si ammorbidiscono e si arrotondano. Ma il «compromesso storico», ipotizzato da alcuni protagonisti nei giorni scorsi, laccordo tra correnti con cui ribaltare gli equilibri interni del partito e mettere «sotto tutela» la leadership di Gianfranco Fini, al momento, resta un miraggio lontano.
Oggi lo scenario potrebbe ulteriormente chiarirsi. Destra protagonista, la corrente che fa capo a Gasparri e La Russa, riunirà le proprie schiere per preparare la volata verso lassemblea del 2 luglio. Con ogni probabilità la «mozione del segretario», ovvero lipotesi di nominare un coordinatore da affiancare al presidente del partito, verrà appena sfiorata. Lattenzione si concentrerà, invece, sullesigenza di percorrere fino in fondo la strada del partito unico e arrivare a questo appuntamento avendo ben chiara la risposta alle «eterne domande»: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Laccento, insomma, verrà posto sullindissolubile legame con la tradizione cattolica, forse con la presentazione del documento su identità e valori a cui Destra protagonista sta lavorando da alcuni giorni. Il discorso, poi, si sposterà sulla necessità di avere regole chiare a garanzia del dibattito interno, visto che «non è possibile continuare a conoscere la linea del partito dai giornali», per dirla con Gasparri. Infine i dioscuri di Destra protagonista si impegneranno in una orgogliosa difesa delle correnti, strumento politico indispensabile in assenza di luoghi di dibattito alternativi.
Sullipotesi, caldeggiata da Fini, di una nomina di Altero Matteoli a coordinatore, Gasparri e La Russa diranno che non cè alcuna preclusione sui nomi. Limportante è che la scelta non venga calata dallalto. Un modo per dire che Destra protagonista non accetterà una indicazione formale del ministro dellAmbiente da parte di Fini senza preventive consultazioni. È chiaro, comunque, che il leader di An non avrà la strada spianata da parte di Gasparri e La Russa. Tanto che resiste qualche residua possibilità che Destra protagonista possa adottare la linea della «doppia astensione», sospendendo il proprio voto sia sulla relazione di Fini che sul documento di Alemanno e Mantovano.
Qualcosa si muove anche sul fronte della Destra sociale. Il ministro delle Politiche agricole rilancia - nel documento politico scritto con Alfredo Mantovano - lidea della conferenza programmatica sui valori e apre qualche spiraglio sul nome di Matteoli. «Non ho prevenzioni personalistiche su nessuno - spiega Alemanno - ammesso che il coordinatore abbia il mandato dellassemblea, che si rispetti il principio della incompatibilità tra questa carica e incarichi di governo e che il coordinatore si impegni a rilanciare il partito sulla linea di Fiuggi». Se oggi scatterà la convocazione della corrente di maggioranza del partito, lunedì prossimo toccherà ai cosiddetti «girotondini di destra», gli autoconvocati che fanno capo alla rivista La destra di Fabio Torriero alzare la voce. Più di cinquanta circoli parteciperanno al raduno, insieme a più di venti tra associazioni culturali, movimenti e testate giornalistiche. «Nel momento in cui il dibattito politico è drogato dalle correnti» sottolinea Torriero «tutti avranno la possibilità di intervenire liberamente. Una clessidra, una sveglia e un microfono.
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