Cultura e Spettacoli

Si spegne la vecchia tv

A fine novembre sarà completato il passaggio al digitale terrestre della Lombardia: il 26, quanto toccherà a Milano, verrà inaugurata Rai5, nuova rete di intrattenimento culturale. Mediaset e Telecom puntano su donne e «on demand»

Si spegne la vecchia tv

All’inizio tutti quei canali fanno un po’ impressione e ti chiedi quando mai troverai il tempo per guardarli, poi piano piano cominci ad assaporare la possibilità di vedere un documentario in prima serata o lo sport a qualsiasi ora. Insomma, volenti o nolenti, ormai il passaggio al sistema digitale terrestre è in fase di completamento e quindi meglio trovare gli aspetti positivi: in questi giorni (da Como, a Bergamo a Brescia) per più di dieci milioni di persone si sta avviando lo switch off. Vuol dire che sullo schermo (tranne ovviamente per chi possiede una parabola satellitare) non comparirà più nulla se non si avrà provveduto a collegare al proprio apparecchio un decoder o se non si avrà comprato direttamente una nuova tv già predisposta. In soldoni: anche per continuare a vedere solo i canali generalisti (Raiuno, due tre, Canale 5, Italia Uno, Rete4 e La7), bisogna comprare una scatoletta. Il 26 novembre poi scatterà la data fatidica: lo spegnimento di Milano, lo snodo più importante dopo quello romano.

Così, entro fine dicembre la maggior parte del territorio italiano abbandonerà il vecchio segnale analogico. Il tutto, si spera, con meno problemi tecnici di quanto avvenuto nel Lazio, disguidi che fanno impazzire soprattutto le persone anziane.
Bene, ma tutto questo cosa porta per gli spettatori? I responsabili, dai politici ai produttori ai professionisti, magnificano un sistema che fa vedere più canali, con una definizione migliore, con tanti servizi e un’offerta vastissima. La realtà è che, come accade in tutti i settori, i prodotti più ambiti dalla gente, e cioè le partite, i film nuovi e le serie più moderne, si vedono solo a pagamento. Però, anche per chi non può sborsare soldi, in effetti il digitale permette l’accesso a molti programmi proposti da Rai, Mediaset, La7 e una miriade di canali locali e tematici magari più interessanti del solito quiz o del piagnisteo di certi talk.

Per esempio, in occasione dello switch off di Milano, il 26 novembre, verrà varato Rai 5. Il nuovo canale va ad aggiungersi al bouquet della Tv di Stato che, bene o male, tra i soliti grandi casini (tra i primi il non avere ancora nominato i direttori responsabili dei canali) riesce comunque ad approntare offerte importanti. La linea editoriale di Rai 5 è presto detta: un canale di intrattenimento culturale, che significa parlare di arte, moda, musica (pop e classica), viaggi e letteratura con un linguaggio effervescente, moderno, spigliato, accessibile a tutti. In sostanza: mostrare, per esempio, un concerto con un testimonial come Jovanotti o una mostra con le parole di Philippe Daverio. Sede produttiva sarà Milano e vi troveranno spazio anche gli eventi culturali legali all’Expò 2015. Il canale si vedrà sulle frequenze di Rai Extra che scomparirà (per rivedere gli show c’è Rai Replay su Internet). Così l’offerta della Tv pubblica arriverà ad avere, oltre alle tre reti principali, dieci canali tematici: due sportivi (Sport 1 e 2), due per ragazzi (Yo Yo e Gulp), uno di informazione (Rai News), uno di fiction (Premium, che diventerà Fiction), uno di storia, uno di cinema (Rai Movie) e il fiore all’occhiello Rai 4 che, con il piglio moderno e trasgressivo ideato da Freccero, arriva già a risultati intorno all’uno per cento di share che, per un canale tematico è molto. In più anche il canale hd.

Il fronte Mediaset continua ad offrire, in chiaro, cioè non a pagamento, Iris (per tutti) e Boing (per i bambini), a cui si è aggiunta di recente La5, canale femminile che già raggiunge l’ottimo ascolto in prime time di 1,3-1,5 per cento di share. Anche Telecom media, oltre a La7 e Mtv, sta puntando molto sulla sua rete femminile, La7d, cui si lavorerà molto nel 2011 e La7 on demand. Il tutto in attesa che prenda sempre più piede l’iptv e l’Ott tv, cioè la trasmissione via banda larga (cavo telefonico) che permette di scaricare sullo schermo Internet insieme alla Tv. L’Iptv di Telecom offre già (oltre all’on demand, cioè i film a qualsiasi ora) tutti i canali del digitale, oltre alle offerte di Sky e Mediaset Premium.

La prossima frontiera: il 3D.

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