«Siamo convinti di fare questo “biscotto”?»

«Siamo convinti di fare questo “biscotto”?»

nostro inviato a Cremona

Spogliatoio dello stadio di Bergamo, si incontrano Carlo Gervasoni e Cristiano Doni. Entrambi sanno che di lì a poco il fischio di inizio non darà il via ad una vera partita di calcio ma ad uno squallido «biscotto», con la vittoria dell’Atalanta comprata a tavolino da Doni. I due calciatori si guardano negli occhi, e Doni se ne esce con una frase dove c’è dentro tutto: complicità, rassegnazione, senso di colpa. «Siamo convinti di fare quello che dobbiamo fare?».

La frase di Doni è il passaggio più letterario del verbale lungo, minuzioso e - per il resto quasi arido, da contabile della corruzione sportiva - di Carlo Gervasoni, difensore del Piacenza, oggi il più solerte «pentito» dell’inchiesta cremonese sul calcioscommesse. In dieci pagine, Gervasoni inguaia una quantità di colleghi.
GLI ESORDI Gervasoni dice di essere stato coinvolto nel giro da Filippo Carobbio, oggi allo Spezia. «Dopo una generica manifestazione di assenso da parte mia, attorno al marzo dell’anno 2009 capitò la prima occasione di combinare una partita. Sto parlando di Pisa - Albinoleffe, poi terminata 2 a 0. Noi eravamo in una situazione abbastanza tranquilla; si trattava di una partita che presentava delle difficoltà e pertanto si prestava ad una nostra sconfitta nel senso che un risultato del genere non ci avrebbe danneggiato più di tanto. Io e Carobbio abbiamo deciso di coinvolgere altri giocatori dell’Albinoleffe e cioè il portiere Narciso, Ruopolo, Conteh, Cellini, con i quali ci siamo incontrati a casa mia. Ci fu una discussione al termine della quale Narciso e Cellini decisero di non aderire. (..) in base all’accordo con gli slavi dovevamo perdere o perdere con due gol di scarto. Ricordo che Conteh fece un fallo da rigore che venne trasformato. Se non ricordo male gli slavi ci avevano anticipato 15mila a testa. Non mi risulta che sia stato coinvolto il Pisa».
ACCORDI TRA LE SOCIETA’ «Quanto alla partita Piacenza - Albinoleffe del 20 dicembre 2010, disputatasi in un periodo in cui io ero alla Cremonese, ricordo che Cassano, portiere del Piacenza, quando fui trasferito a quest’ultima squadra, mi disse che l’incontro era stato combinato tra le due dirigenze. Secondo il predetto erano d’accordo sia i giocatori che le società tant’è che lo stesso scommise una certa cifra tramite Zamperini mentre anche i fratelli Cossato mi riferivano di avere a loro volta scommesso una somma di denaro dopo avere ricevuto conferma dell’avvenuta manipolazione della partita grazie a Rickler e Passoni».
DOBBIAMO DAVVERO? In occasione di Atalanta-Piacenza, Gervasoni dice di essere stato avvicinato in spogliatoio da Doni: «Disse: “siamo convinti di fare quello che dobbiamo fare?” ed io rimasi piuttosto sorpreso. Successivamente ho chiesto spiegazioni a Cassano al quale ho raccontato quanto è accaduto. Cassano mi invitò a dire a Doni che, qualora ci fosse stato un rigore a favore dell’Atalanta, lo tirasse centrale (in maniera tale da consentire al portiere di non pararlo buttandosi di lato)».
E MICCOLI SBAGLIÒ IL RIGORE «In occasione dello scorso interrogatorio mi sono dimenticato di riferire di un’altra partita di serie A combinata del campionato 2010/2011. Sto parlando di Palermo-Bari, terminata 2 a 1 per il Palermo, laddove il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari con almeno 2 gol di scarto. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari Padelli, Bentivoglio, Parisi, Masiello Andrea e Rossi. Il risultato concordato non venne raggiunto in quanto Miccoli sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combine». In realtà l’errore di Miccoli fu plateale, come se avesse capito della combine in corso e avesse voluto sabotarla.
LE DUE DELLA LAZIO «Quanto alla partita Lazio-Genoa, terminata 4 a 2, ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono, lo stesso giorno della partita, che venne disputata alle 18,00 con Zamperini che poi li mise in contatto con Mauri, della Lazio. Successivamente so, sempre da Gegic, che gli slavi si incontrarono anche con Milanetto, del Genoa il quale a sua volta interessò altri giocatori della sua squadra. Gegic mi disse che il risultato concordato fu un over riferito al primo tempo». «Quanto alla partita Lecce - Lazio, Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente avuto questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solamente Benussi e Rosati».


PAGATI PER NON PERDERE «Ho appreso da Rickler che in occasione del campionato 2009/2010, nella partita Mantova - Modena, terminata con il risultato di 1 a 1, la squadra ospite prese una somma di denaro da parte del Padova al fine di non perdere la partita».

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