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Un sicario per eliminare la volpe che disturba la partita di cricket

Pochi animali come lei sono stati tanto perseguitati dai luoghi comuni, dalle superstizioni, dall’ignoranza. Derisa anche nelle favole (la volpe e l’uva, la volpe e la cicogna) trova riscatto solo con Fedro, quando, lodando la bellezza del corvo gli fa cadere dal becco il prelibato pezzo di formaggio che s’era portato sul ramo per mangiarselo in santa pace. Per i cacciatori «la madre di tutti i nocivi», ovvero quegli animali capaci di infastidire prede di interesse cinegetico, è stata sterminata, con i bocconi alla stricnina, nelle riserve di caccia come nei territori di ripopolamento. La volpe che mangia i leprotti, la volpe che fa strage di starne e fagiani non merita altro che di avere le tane gassate con il cianuro e pallottole che piovono come acqua dai fucili dei «selettori».
Non basta, la volpe è il principale anello di congiunzione tra la rabbia silvestre e quella urbana, attraverso il contatto con il cane e il gatto e allora via alla caccia indiscriminata. È vero che la distruzione dei loro predatori naturali e l’abbandono della montagna le ha fatte scendere in pianura, vicino a cascine e fienili, ma l’unico studio serio fatto dai tedeschi sul contenuto del loro stomaco ha messo in luce che la volpe mangia per quasi il 50 per cento roditori e per un 20 per cento vegetali. Poi capiterà anche il leprotto, il fagianotto o il gattino, ma non sono certo i principali alimenti come non lo è mai la nutria che, con la potenza dei suoi denti, la tiene ben a distanza.
Ora ci si mettono anche gli «sportivi» di un nobile gioco, il cricket. Tra inglesi di sangue blu e volpi non è mai corso buon sangue, tanto che l’abolizione della caccia con le mute di Harriers ha fatto ribollire il sangue dei conservatori e un numero consistente di estremisti pratica lo «sport» nonostante le leggi. È accaduto, pochi giorni fa, che i responsabili del Sussex County Cricket Club di Hove, uno dei più antichi d’Inghilterra, abbiano assoldato un cecchino per far fuori una volpe che scavava qualche buchetta nel campo erboso, proprio all’inizio delle più blasonate competizioni. E così l’avventore di un pub vicino ha raccontato al Daily Mail di avere udito tre colpi di fucile domenica notte e, interrogata la polizia a riguardo, gli sarebbe stato consigliato di continuare a bere in pace la sua birra, perché era solo una volpe fatta fuori con tutti i sacri crismi della legalità. «Eppure le volpi sono innocue - ha sentenziato con grande intelligenza l’uomo - e distruggono parassiti e lumache».
Le volpi, in quel tratto di Gran Bretagna che va dalle colline del sud alle scogliere di Beachy Head, sono abbastanza comuni e molti avventori dei pub portavano loro del cibo. Ora sono sconvolti e arrabbiati per questo atto inconsulto di killeraggio. Adesso i responsabili del club dicono che la volpe si muoveva in modo strano e che probabilmente era malata. Per questo hanno fatto venire il tiratore scelto. Tra poco verrà fuori che aveva assalito un intero asilo impegnato in un picnic.
Scrive Roger Burrows: «Alcune volpi vivono nelle favole».

Qualcuno ha aggiunto: «E molte di loro sono deformate dal giudizio dei moralisti».

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