Sicurezza, via al censimento dei casali nell’Agro romano

Giro di vite su casali e costruzioni rurali abbandonate. Dopo l’aggressione alla coppia olandese Roma corre ai ripari. E si mette al lavoro l’ex direttore del Sisde, Mario Mori. Nominato a luglio da Alemanno a capo dell’ufficio extradipartimentale per la sicurezza, il prefetto, in attesa della delibera che istituirà il suo organismo, sta già lavorando - per ora a titolo gratuito - occupandosi di mappare il territorio della capitale per censire tutti gli edifici esistenti nell’Agro romano e nelle periferie.
Scopo, capire al termine del monitoraggio quali interventi sono da realizzare sia per le proprietà private che per le costruzioni di proprietà pubblica. Venerdì il generale Mori si è presentato alla riunione della Commissione sicurezza del Campidoglio per spiegare le sue strategie per questa campagna. Avvertendo i componenti della commissione comunale (erano però assenti i cinque componenti dell’opposizione) che «la priorità è dare risposte alle esigenze e alla domanda di sicurezza dei cittadini», un obiettivo per raggiungere il quale sarà necessario fare sistema, «individuando i problemi, mettendo in connessione i vari organi competenti e stabilendo gli interventi necessari da mettere in pratica con le ordinanze».
Quanto alla realizzazione delle infrastrutture previste nel patto per Roma sicura, la sede dell’ufficio di controllo unico per i fenomeni criminali e delittuosi e della microcriminalità potrebbe essere ospitata in via Baccelli, dove ora si riunisce la commissione Amato. Per Mori la sala di controllo centralizzata è fondamentale perché consentira di conoscere in tempo reale la situazione complessiva della città, affrontando al meglio le problematiche sociali. La «sala sistema operativa» vedrà convergere le telecamere di tutte le aziende romane (Trambus, Atac, ma anche scuole e viabilità) e avrà accesso alle immagini del sistema di videosorveglianza di ministeri e banche. Soddisfatto il presidente della commissione Sicurezza, Fabrizio Santori, che ha «apprezzato» la prima visita di Mori che «ha aperto il dialogo tra un uomo di grande esperienza quale è il generale e verso il quale la Commissione nutre grande fiducia». «Stiamo puntando molto sulla sicurezza - ha aggiunto Santori - e quanto ci ha annunciato in via preliminare il generale Mori ci tranquillizza e ci dà fiducia».


Insomma, dopo un’estate ancora segnata da episodi di violenza e mentre è in corso il censimento dei campi nomadi, le nuove strategie per la sicurezza del Campidoglio cominciano a delinearsi con maggiore chiarezza, e si profila il ruolo decisivo dell’ufficio extradipartimentale di Mori, attivo entro fine mese, che si occupera non solo dell’attuazione del «Patto», ma anche delle politiche di accoglienza e della lotta al degrado. Un organismo «hi-tech» al quale spetterà il compito di rendere la capitale più sicura.

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