«Per la sicurezza e le infrastrutture è il momento che la Liguria si faccia sentire in Europa»

«Per la sicurezza e le infrastrutture è il momento che la Liguria si faccia sentire in Europa»

Ha attraversato la Liguria in lungo e in largo, cercando (e ottenendo) l’attenzione dei cittadini in occasione di incontri diretti e - come sottolinea lei, Sonia Viale, sanremese, avvocato, già deputato nella XII Legislatura e attuale candidata della Lega Nord al parlamento europeo - «nei Point elettorali del Carroccio, nelle strade e nelle piazze, dovunque fosse possibile stare vicini alla gente».
C’è un tema, scommetto, su cui ha avuto maggiori riscontri...
«Certo: la sicurezza. È nettamente percepito come uno dei problemi più sentiti e che preoccupano di più».
La Lega, della tutela della sicurezza, ha fatto un cavallo di battaglia.
«Per assoluta convinzione. In questo senso il nostro messaggio è stato molto chiaro e nettamente percepito. Me ne sono resa conto in campagna elettorale, e non solo in Liguria».
Preoccupano i clandestini.
«Infatti abbiamo insistito sul fatto che la nostra battaglia non è nei confronti degli immigrati regolari, ma contro l’immigrazione clandestina e contro i trafficanti di esseri umani».
Un’esperienza, la sua, maturata direttamente al ministero.
«Sono stata vicecapo Dipartimento della Giustizia minorile dal 2002 al 2006 e Direttore generale del Contenzioso e Diritti umani del ministero della Giustizia. E attualmente sono a capo della segreteria tecnica del ministro dell’Interno Roberto Maroni, con il compito di seguire in particolare la redazione del Pacchetto Sicurezza».
Bisogna trasferire questi temi in Europa.
«È indispensabile far capire anche in sede europea che a garantire la sicurezza legata al fenomeno dell'immigrazione irregolare, l’Italia, da sola, non ce la può fare. D’altronde si tratta di un tema comune ad altri Paesi. Possiamo concertare gli interventi».
Per la Liguria, ma anche per il Nord Ovest dell’Italia, l’area in cui lei, Sonia Viale, è candidata e che ben conosce, c’è bisogno di Europa anche per sciogliere il nodo delle infrastrutture.
«Ne sono convinta. E allora dico che, anche per questo, ci vogliono rappresentanti della Liguria al parlamento europeo.

Ci vogliono parlamentari liguri che si rimbocchino le maniche, portino le istanze del territorio a Bruxelles e Strasburgo, difendano gli interessi più che legittimi della nostra gente che aspetta da decenni le grandi opere infrastrutturali. È il momento, insomma, che anche la Liguria si faccia sentire in Europa».

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