Mancano poco più di due mesi al mondiale di calcio in Sudafrica ma se ne parla ancora poco, soprattutto delle difficoltà organizzative. L'assegnazione della competizione al Sudafrica è stata una scelta geo-politica per contribuire allo sviluppo di un continente che proprio attraverso lo sport, il calcio in particolare, si sta avvicinando agli standard internazionali, anche se i problemi di fondo non possono trovare soluzione solo con queste manifestazioni. Non c'era che il Sudafrica in condizione di organizzare il mondiale, anche se nella repubblica rifondata da Nelson Mandela nel 1994 è sempre il rugby lo sport nazionale: basta ricordare il successo organizzativo e sportivo del mondiale vinto dagli Springbocks nel 1995.
TURISMO E PALLONE Il mondiale si avvicina ma è quasi clandestino, non si leggono né si vedono spot promozionali. Il governo sudafricano e il ministero del turismo non vedono alcuna sinergia fra il mondiale e il turismo classico, quello calcistico crea un movimento economico e un interesse temporaneo, non lascia alcun segno. L'impegno esclusivo è stato il finanziamento per la costruzione e la ristrutturazione degli stadi. Il mondiale - ribadiscono le autorità centrali - è un evento che si pubblicizza da sé, devono pensarci la Fifa e gli sponsor. Il Governo si dissocia da un eventuale flop.
44MILA POLIZIOTTI Più che le incertezze sull'affluenza degli spettatori e sul futuro utilizzo degli stadi in un Paese che di calcio ne parla poco, al governo interessa salvaguardare la sicurezza, problema sempre all'ordine del giorno ricordando l'aggressione alla nazionale del Togo alla recente Coppa d'Africa. La Fifa e il presidente del comitato organizzatore Irving Khoza, il 3 e 4 marzo a Zurigo - con la partecipazione dei delegati delle nazioni finaliste, dei vertici dell'Interpol e dell'anti-terrorismo - hanno definito il piano per la sicurezza. Saranno impiegati 44mila agenti di polizia e 12mila militari (che saranno dislocati soprattutto nelle zone di confine). Le nazionali avranno anche una propria task force di sicurezza nei rispettivi ritiri.
CLIMA Giugno e luglio corrispondono all'inizio dell'inverno, quindi temperature in ribasso e possibilità di pioggia, condizioni riscontrate in occasione della Confederation Cup di un anno fa. Si giocherà a livello del mare (Città del Capo, Port Elizabeth e Durban), in collina e in altura (Johannesburg, Pretoria, Bloemfontain, Nelspruit, Rustenburg e Polokwane).
Stadi - Nove le città sedi ma si giocherà in dieci stadi, Johannesburg ne ha due, lo storico Ellis Park tempio del rugby e il nuovo Soccer City con la capienza di 94.700 posti, che ospiterà la partita inaugurale l'11 giugno (Sudafrica-Messico) e la finale l'11 luglio. Gli stadi più piccoli sono quelli di Pretoria (Loftus Versfeld) e di Rustenburg (Royal Bafokong) con la capienza di 42mila posti. Il Mbombela a Nelspruit, dove l'Italia giocherà contro la Nuova Zelanda, può ospitare 46mila spettatori, probabile un futuro da cattedrale nel deserto considerando che il capoluogo di provincia ha 120mila abitanti.
DISTANZE Sarà il mondiale dei viaggi. Soltanto due squadre, Brasile e Argentina, giocheranno due partite della prima fase a gironi nella stessa città, Johannesburg. Le altre 30 nazionali giocheranno in tre diverse sedi. L'Italia andrà in campo il 14 giugno contro il Paraguay a Città del Capo, il 20 contro la Nuova Zelanda a Nelspruit che si trova 1.779 chilometri più a nord, quasi tre ore di volo. Quindi troveranno la Slovacchia a Johannesburg (24 giugno).
BIGLIETTI L'affluenza degli spettatori è la maggiore preoccupazione della Fifa. In vendita due milioni e quattrocentomila biglietti per quattro categorie di posti. Il costo dei biglietti è troppo alto in rapporto al reddito dei sudafricani, di cui circa il 40 per cento (18-20 milioni) vive con due dollari al giorno. Per la partita inaugurale Sudafrica-Messico il costo va dai 70 ai 450 dollari Usa, per le altre 47 partite della fase a gironi dai 20 ai 160 dollari. I prezzi aumentano per le fasi ad eliminazione diretta, per la finale si va dai 150 ai 900 dollari.
LA FIFA REGALA La prevendita è stata finora modesta, da qui la preoccupazione della Fifa che per garantire un'affluenza degna di un mondiale, ha acquistato un milione e mezzo di biglietti per regalarli ai residenti. E ha ridotto il prezzo per le partite di minore richiamo nella fase a gironi.
POCHI ITALIANI Gli azzurri avranno pochi tifosi al seguito. Il viaggio è lungo, i costi non sono accessibili a tutti. E pochi sanno dove si trovano i biglietti. La Fifa ha delegato la vendita a due agenzie, African Explorer a Milano, Tre Emme a Roma, a ciascuna 177 biglietti. La vendita è abbinata ai pacchetti comprensivi di viaggio e soggiorno minimo di 5 giorni.
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