Sicurezza, la Gelmini manda gli ispettori in 45mila istituti

OBIETTIVO Il ministro: «L’incolumità degli alunni è la nostra priorità assoluta»

Sicurezza, la Gelmini manda gli ispettori in 45mila istituti

RomaEntro sei mesi il ministro dell’Istruzione Pubblica, Mariastella Gelmini, vuole un rapporto completo sulle condizioni di tutti gli edifici scolastici. Stato generale, eventuali lavori di ristrutturazione eseguiti, condizione dei controsoffitti, idoneità sismica e statica, certificazioni di agibilità, presenza di amianto. Si tratta di 45.000 scuole dove quotidianamente passano buona parte della loro giornata nove milioni di persone tra docenti, amministrativi e studenti. «La sicurezza degli alunni è una priorità assoluta di questo governo», avverte la Gelmini, annunciando l’accordo raggiunto con le regioni sulla messa in sicurezza e il dimensionamento degli istituti scolastici, illustrato poi insieme con il ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto.
Il confronto con gli enti locali ha segnato una riapertura del dialogo e ha permesso di siglare due provvedimenti. Il primo riguarda appunto una ricognizione approfondita dello stato delle scuole. «Abbiamo già proceduto a completare l’anagrafe dell’edilizia scolastica per gli elementi strutturali, ma la tragedia di Rivoli ci dimostra che questo non è sufficiente - spiega la Gelmini -. Ora con questa intesa abbiamo posto le condizioni per acquisire i dati necessari per verificare la sicurezza del nostro patrimonio scolastico».
Entro dieci giorni dalla pubblicazione dell’intesa ogni regione dovrà costituire dei gruppi di lavoro (composti da rappresentanti del comparto) che a loro volta entro 25 giorni dovranno nominare una squadra tecnica. Se le scadenze non saranno rispettate interverrà il prefetto. Entro sei mesi le squadre dovranno informare l’istituzione locale su eventuali situazioni di rischio, per le quali si dovranno attivare immediatamente interventi urgenti, ed inviare il resoconto sui dati non strutturali al ministero.
Sul dimensionamento il governo assicura che non si interverrà «con calcoli ragionieristici» ma che si studierà caso per caso. All’inizio si era parlato della possibile chiusura di circa 6.600 istituti scolastici. In realtà, precisa la Gelmini, il provvedimento riguarderà circa 3300 scuole. «Tra l’altro sono proprio le piccole scuole che generalmente sono più trascurate e dunque più insicure», osserva il ministro. Fitto spiega che l’obbiettivo di risparmio del governo di «85 milioni di euro per il 2011/2012». Negativo invece il parere della Conferenza Unificata sul regolamento della scuola primaria, il cosiddetto maestro unico. Ma la Gelmini tira dritto. «L’esperienza dimostrerà che la strada scelta dal governo è la più sensata e guarda all’interesse delle famiglie - dice il ministro -. Il parere differenziato di regioni e Anci (i comuni) va letto come espressione di una polemica tutta politica». Ed infatti il regolamento è stato votato soltanto dai governatori di centrodestra.

Ma ci sono i soldi per la messa in sicurezza degli istituti? Il governo ricorda di aver messo 300 milioni sul 2008 e altrettanti sul 2009. A questi vanno aggiunti il 5 per cento del Fondo per le infrastrutture strategiche e 20 milioni di euro annui provenienti dai risparmi delle spese della politica.

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